Iscriviti alla newsletter

Infermieri. Errori, aumento mortalità ed infezioni . Ecco gli esiti della carenza degli infermieri nelle U.O di emergenza

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/06/2019 vai ai commenti

Studi e analisi

La carenza di personale infermieristico è associata ad aumento della mortalità, degli errori terapeutici, della formazione di ulcere, dell’uso di mezzi di contenzione, infezioni come la polmonite.

E’ quanto emerso da revisione sistematica pubblicata sulla rivista European Journal of Cardiovascular Nursing, che ha indagato sugli esiti dei pazienti ricoverati nelle unità per acuti in relazione al numero degli infermieri in servizio.

Nel corso dell'ultimo decennio, è aumentata l'attenzione sui livelli di staffing infermieristico, questo perché è sempre più evidente come la carenza di infermieri sia causa di una assistenza di scarsa qualità con l’aumento della mortalità dei pazienti.

Le Organizzazioni di diversi paesi hanno adottato approcci diversi per la gestione dello staffing infermieristico.

  • A Victoria, in Australia e in California, negli Stati Uniti, i livelli di personale infermieristico standardizzati obbligatori sono in vigore da oltre un decennio. 
  • Nel Regno Unito e in Irlanda ci sono raccomandazioni nazionali in materia di numero di personale infermieristico in rapporto al numero dei pazienti, ma queste non sono obbligatorie
  • Il Galles ha recentemente introdotto la legge Nurse Staffing Levels Act 2016.

Tuttavia, non vi è un metodo univoco per calcolare il numero di infermieri ottimale in rapporto al numero dei pazienti, vi è tutt’ora una grande difficoltà nello stimare lo skill mix delle diverse professionalità.

Risultati della revisione

La revisione ha coinvolto 175.755 pazienti provenienti dall'unità di terapia intensiva e / o unità cardiaca / cardiotoracica.

 

Mortalità

Tredici studi hanno avuto un esito primario della mortalità in ospedale, uno studio ha esaminato la mortalità a 28 giorni e cinque studi hanno esaminato la mortalità a 30 giorni. Dei 19 studi, 10 sono stati condotti in unità di terapia intensiva, due in una unità cardiaca acuta, due nel reparto di emergenza e sette studi hanno reclutato pazienti in tutto. L'analisi aggregata ha mostrato che un più alto numero di personale infermieristico riduceva il rischio di mortalità in ospedale del 14%.

Lo studio ha analizzato il numero degli errori terapeutici e ha rilevato che con il diminuire del numero di infermieri aumentavano gli errori relativi alla terapia endovenosa con conseguenze fatali come la morte del paziente.

Un numero adeguato di personale infermieristico era associato ad una minore incidenza di sviluppo di ulcere da pressione, ad un minore ricorso all’ uso di mezzi di contenzione fisica e ad una minore incidenza di infezioni nosocomiali tra cui polmonite.

 

Da: The effect of nurse-to-patient ratios on nurse-sensitive patient outcomes in acute specialist units: a systematic review and meta-analysis