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FNOPI su Ddl Intramoenia: bene, ma sia veramente opportunità e non strumento per sopperire alle carenze di organici

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 09/07/2019 vai ai commenti

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“Il Disegno di Legge sull’intramoenia delle professioni sanitarie presentato al Senato dal Presidente della Commissione Igiene e Sanità Pierpaolo Sileri – che ringraziamo per la sensibilità e per l’impegno in un aspetto così importante per i professionisti e per i cittadini - rappresenta non solo un atto di riconoscimento della multi-professionalità di chi cura e assiste i pazienti, ma anche una soluzione a una anomalia che attualmente presentavano certi aspetti dell’assistenza”.

Bene quindi, secondo Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), la presentazione del Ddl “che ci auguriamo – afferma - abbia un iter veloce in Parlamento, anche perché si sana finalmente un’incomprensibile diversità di trattamento tra personale medico e le altre professioni sanitarie”.

Secondo Mangiacavalli ci sono però alcuni presupposti da tenere saldamente fermi e da inserire nel Ddl. Il primo è che l’attività libero-professionale intramuraria deve configurarsi come vera opportunità per il cittadino di esercitare il diritto alla libera scelta e non come strumento per sopperire alle carenze di organici e di assistenza che devono essere sempre assicurati dal Servizio Sanitario Nazionale: l’intramoenia non può e non deve rappresentare una partita di scambio per far fronte a politiche pubbliche depressive in materia di personale, come purtroppo è già accaduto.

Così come per quanto scritto nella legge che riguarda la dirigenza del Ssn, l’intramoenia non deve andare a detrimento dell’attività istituzionale. Questo concretamente vuol dire considerarla un’opportunità attivabile laddove le Regioni e le Aziende Sanitarie siano in grado di garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea) e gli organici necessari ad erogarli. Per questo c’è bisogno di meccanismi di monitoraggio e verifica con il coinvolgimento anche delle Organizzazioni di cittadini e pazienti. Va garantita trasparenza, legalità, massima attenzione ad eventuali conflitti d’interesse e il rispetto delle norme deontologiche del nuovo Codice: l’Ordine sarà presidio fondamentale a garanzia dei diritti dei cittadini.

le risorse che il Ssn incasserà grazie all’esercizio dell’attività intramuraria degli infermieri – perché quota parte spetta alle aziende di cui il professionista fa parte - dovranno essere finalizzate al rafforzamento dell’offerta pubblica, quindi il canale istituzionale, attraverso investimenti in politiche assunzionali.

“Sono paletti indispensabili – continua Mangiacavalli - perché un diritto prima di tutto dei cittadini e poi dei professionisti che li assistono sia trasparente e produttivo”.

“Abbiamo già pronti i nostri emendamenti al testo – conclude la presidente FNOPI - che presenteremo in audizione al Senato durante l’iter che da oggi partirà. Vogliamo offrire il nostro contributo per giungere ad un testo che sia il più “giusto” possibile per i diritti dei cittadini, per il Ssn e per i professioni che vi lavorano”.