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Master Specialistici Infermieri e Professioni Sanitarie? Nessuno stop. Solo fake news e disinformazione

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La Redazione
Pubblicato il: 11/10/2019 vai ai commenti

Comunicati StampaFormazione

 G

di Pompeo Cammarosano, segretario amministrativo Nursind Brescia

 

 

Capita di alzarsi la mattina e di creare un sedicente sito web di informazione, attraverso cui si dice di informare gli infermieri ed invece, si fa l’ esatto contrario e cioè disinformare. Ricordo che è disinformazione, ogni notizia che non trova un fondamento reale e verificabile.

Si rammenta a tutti gli infermieri, che non masticano molto di diritto, che in Italia, le fonti del diritto sono le leggi e gli atti aventi forza di legge, emanati dal Parlamento, Governo, Regioni ed altri Enti deputati a questo dalla nostra Carta Costituzionale.

Subordinati alle leggi, poi, abbiamo gli atti amministrativi del Governo, che servono a rendere applicabili le leggi.

Vige, nel nostro ordinamento, il principio della certezza del diritto per cui, fin quando, non ci sia una nuova norma, si applica quella in corso.

Eccoci giunti, allora, al punto del casus belli dei Master specialistici online.

Sin da subito, hanno turbato il sonno di molti, mentre, di contro, hanno dato, a noi infermieri di corsia, la possibilità di crescere con le nostre conoscenze, facendo migliorare

l’ assistenza ai cittadini.

A seguito dei continui attacchi ai Master specialistici online provenienti da varie parti (dalle Università tradizionali fino agli ex Collegi IPASVI), fu necessario un pronunciamento, del Ministero dell’ Istruzione, dell’ Università e della Ricerca (MIUR) che decretò, finalmente una volta per tutte, la piena validità dei titoli di Master telematici

(Prot. n. 4270 del 4 Aprile 2008).

Fino a quando, perciò, non ci sarà un nuovo pronunciamento dello stesso MIUR contro questi Master online, nessun consesso di Professori, si potrà sostituire ad Esso, arrogandosi il potere di deliberare decisioni contro la formazione universitaria online e che ogni atto da essi prodotto, sarà fine a se stesso, non avendo la natura di un atto normativo dello Stato e come tale, non potrà essere fatto circolare come un atto che pone uno stop definitivo alle Università Telematiche ma che tutt’ al più, ad essere generosi, potrà essere annoverato tra quelli dei celebri quattro amici al bar, del brano famoso di Gino Paoli che invito qualcuno, vivamente, a riascoltarsi!

La verità, invece, è un’ altra e va raccontata tutta, sempre, con profonda onestà intellettuale, da parte di chi consuma, ogni giorno, ancora i propri zoccoli in corsia, piuttosto che consumare inchiostro per scrivere tanto per scrivere.

Attaccando la formazione universitaria online, si finisce per attaccare tutti noi infermieri di corsia, che a causa dei turni, continui salti riposi, difficoltà di conciliazione dei tempi casa/lavoro, per lo scarso tempo a disposizione, non riusciremmo mai a frequentare un Master residenziale, che resterebbe così appannaggio di quei pochi, che hanno buon tempo per scrivere e per disinformare tutti noi, che passiamo, invece, la nostra vita lavorativa a tirare la “carretta” in corsia.

Con la nascita dei tanti Dottor Fake, che spuntano come funghi e si improvvisano giornalisti, senza aver frequentato, nemmeno, un corso online di giornalismo (magari!), succede allora, che vengano espressi miseri giudizi avventati, sulla qualità effettiva fornita da tutti quegli infermieri, che hanno speso soldi e tempo, per conseguire un Master online nell’ interesse dei cittadini, gli unici titolati a giudicare la loro professionalità.

Non possono essere tollerate affermazioni di giornalisti, per di più, infermieri che rivendicano cure ai cittadini da parte di personale infermieristico realmente formato con Master specialistici purchè non online. Forse, è sfuggito a chi pratica il giornalismo, che la regola prima del giornalista, sia ancora l’ obiettività e non la faziosità dell’ informazione, altrimenti, non si fa più giornalismo ma altro.

Ma chi potrà valutare la bontà assistenziale, fornita da tutti gli infermieri con un Masteronline? Non certo chi si arroga il diritto di giudicare, senza aver valutato di fatto, chi ha conseguito titoli online ma gli stessi cittadini, destinatari di questa assistenza e i cui giudizi, un vero giornalista, avrebbe raccolto, prima di pronunciare i propri negativi.

Posso rispondere personalmente a chi di mestiere dice di fare il giornalista, con la mia personale esperienza, avendo frequentato nel 2003 presso l’ Università di Firenze un Master tradizionale in Area Critica e nel 2012 un Master in Management online.

Sia nell’ uno che nell’ altro caso, ho svolto un tirocinio pratico. Quindi nessuna differenza, poiché entrambi i tirocini li ho svolti nella mia Azienda Ospedaliera a Brescia e non presso l’ Università di Firenze. E vi dirò di più che a differenza del Master in Coordinamento tradizionale, quello online, prevedeva addirittura più ore di tirocinio, cinquecento, quasi il doppio rispetto alle ore del primo!

Per le lezioni teoriche, poi, in entrambi i casi, si è studiato sulle slides e dispense e mi chiedo: dove sta, la tanto sventolata differenza tra formazione universitaria tradizionale ed online? Cosa cambia se il docente è dall’ altra parte dello schermo o dietro una scrivania? Manca, è vero l’ interazione ma ricordo che non è una condicio sine qua non della formazione e che non sta scritto, nei programmi ministeriali, che le lezioni debbano essere interattive.

Invito tutti i colleghi, in conclusione, a fare molta attenzione nella lettura di ogni genere di notizie prese dal WEB e di fare ricorso alla propria capacità di discernimento, cercando di distinguere tra ciò che può essere una news e ciò che news non è, soprattutto  se fatta circolare da personale giornalistico non realmente formato.