Vaccino. Se per lo Stato l’immunità dura 6 mesi, a luglio svuotiamo le corsie?

Il Decretro Riaperture, da oggi pubblicato in Gazzetta ufficiale, prevede che per muoversi tra regioni, una delle opzioni, è quella di ottenere il green pass da vaccinato.

Il decreto stabilisce che In relazione alla vaccinazione, la certificazione verde Covid-19 ha una validità di sei mesi ed è rilasciata in formato cartaceo o digitale, su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione e contestualmente alla stessa, al termine del prescritto ciclo, e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato.

A far fede, per la validità dei 6 mesi, sembrerebbe essere la data dell’ultima dose di vaccino ricevuta, poi per il Governo,non è più garantito lo stato di immunità, ovvero l’essere vaccinati per il Covid non è più una garanzia di sicurezza.

Il principio che vale per i viaggi, se lo applichiamo alle strutture ospedaliere, dove gli operatori sanitari sono vaccinati da gennaio, immaginiamo che in linea di massima, a luglio non debbano essere più considerati immuni, e quindi un pericolo per gli assistiti, vista la ratio dell’obbligo vaccinale previsto dal Decreto Covid.

Ad oggi non è previsto nessun ulteriore richiamo per la vaccinazione; mi chiedo, quindi, allo scadere dei 6 mesi, come intende agire il Governo? Forse con un esame della conta degli anticorpi? Sembrerebbe essere una delle ipotesi al vaglio per il rinnovo del pass.

Ma nelle nostre strutture ospedaliere, si decideranno finalmente ad inserire nello screening di controllo la carica anticorpale? E qualora dovesse risultare non adeguata, alla stessa stregua dei non vaccinati, questi operatori sanitari andrebbero trasferiti altrove o lasciati a casa?

Gli studi scientifici sul tema vaccinazione, parlano di una probabile protezione immunitaria che va dai 6 agli 8 mesi. Mi chiedo quindi, da luglio svuoteremo le corsie?