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Per I medici toscani infermieri pericolo per la salute dei cittadini. Gli Opi contrattaccano

Il rinnovamento del Sistema emergenziale 118 Toscano, che prevede la presenza del solo infermiere nelle ambulanze, continua ad essere motivo di aspre polemiche e contrapposizioni, candidato a diventare un altro “caso Emilia Romagna”.

Motivo del contendere, tra medici ed infermieri, sono le “ Procedure per ambulanza con infermiere a bordo- Regione Toscana- revisione 2021- procedure riguardanti l’esecuzione di manovre, compresa la somministrazione di farmaci salvavita o comunque atte a salvaguardare le funzioni vitali, descritte dalle linee guida internazionali, non condizionate dalla formulazione di un’ipotesi diagnostica, ma conseguenti al rilievo di segni e sintomi evidenti.

In una nota al Coordinatore dell’Organo Tecnico di Governi Clinico Regionale, la FTOM- Federazione Toscana Ordini dei Medici, si è scagliata contro la riorganizzazione del sistema emergenziale 118, definendo la sola presenza dell’infermiere nelle ambulanze, un pericolo per la salute pubblica - Considerato che, in relazione alla professione medica che si estrinseca nell’individuare e diagnosticare le malattie, nel prescriverne la cura, nel somministrare i rimedi anche se diversi da quelli ordinariamente praticati, commette il reato di esercizio abusivo della professione medica chiunque esprima giudizi diagnostici e consigli ed appresti le cure al malato in assenza della obbligatoria iscrizione all’Albo professionale e premesso che la ratio dell’art.348 c.p. risiede nell’obiettivo di salvaguardare la salute del cittadino da attività che, per la loro estrema delicatezza e per l’importanza dei loro riflessi sulla salute, risultano potenzialmente pericolose se poste in essere da chi è privo di quelle cognizioni tecnico scientifiche che invece si presume possiede colui che, dopo aver conseguito la laurea in medicina e chirurgia ha altresì superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione sanitaria.

Ed ancora il FTOM scrive - Considerato che, segnatamente, appartengono alla competenza esclusiva della professione medica l’individuazione di un’alterazione organica o di un disturbo funzionale del corpo o della mente (diagnosi) nonché l’indicazione (profilassi) o diretta prestazione (cura) di rimedi diretti ad eliminare le verificate disfunzioni ovvero a lenire gli effetti. Considerato che, tali attività non possono essere svolte da persona priva delle cognizioni tecnico scientifiche proprie di chi ha conseguito la prescritta abilitazione con conseguente pericolo per la salute del cittadino.

Facendo seguito alla nota della FTOM, Gli Ordini delle Professioni infermieristiche della Toscana si sono rivolti ai vertici regionali, dichiarando inammissibili le rimostranze dei medici in questione, ritenendole oltremodo offensive e diffamatorie nei confronti degli infermieri.

Secondo gli OPI toscani infatti, i rappresentati della FTOM, hanno voluto fa passare l’erroneo messaggio, che tutti, tranne il medico, rappresentano un pericolo per la salute del cittadino, affermando quindi gli infermieri sono un pericolo per i cittadini. Una visione distorta della realtà, che cela una sola verità, la volontà dei medici di difendere uno status quo monoprofessionale e non certo quello di difendere la salute dei cittadini, ponendosi invece contro ogni sviluppo delle competenze nel SSR, a vantaggio invece dei cittadini.

Gli Opi evidenziano che – al tavolo, dal quale sono nate le procedure sotto attacco, la FTOM, presente, non hai mai manifestato un disagio di tale portata.

Entrando poi nel merito del parere dei medici sul documento incriminato, gli Opi ci tengono a ribadire che – l’utilizzo dei farmaci in emergenza, seguendo procedure standard a fini del “ripristino e stabilizzazione delle funzioni vitali compromesse”, è consentito agli infermieri, fin dagli anni ’90, nonché sostenuto dalle evidenze scientifiche, come rilevato dal Policy Statment “Trattamento farmacologico da parte degli infermieri nell’emergenza territoriale”, redatto e sottoscritto dalle più autorevoli società scientifiche di settore, SIMEU - Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza; ANIARTI- Associazione nazionale Infermieri di area critica; AMIETIP – Accademia Medica Infermieristica di Emergenza e Terapia Intensiva Pediatrica.

Concludono gli OPI- sulle illazioni operate nei confronti  degli infermieri ci riserviamo di valutare ogni possibile azione nelle opportune sedi a difesa della dignità delle nostre professioni; per quanto riguarda invece l’opposizione al documento della riorganizzazione -  ed avvertono la FTOM  che – qualora si intenda creare in Toscana un nuovo “caso 118” come in Emilia Romagna, faccia pure: le sentenze in merito che hanno demolito quel tentativo non sono mancate e non ne faremo mancare nemmeno qui. Diversamente gli Stati Generali della Salute in Toscana , potranno essere una vera opportunità di sviluppo del SSR, ma solo se si saprà guardare in avanti e non “restaurare” qualcosa che le leggi da oltre vent’anni hanno superato. Con la visione della FTOM non ci sarà sviluppo, auspichiamo quindi che la politica sappia smarcarsi da certe dinamiche valorizzando competenze e contributi di tutti.