Pordenone, i sindacati all'ASFO: no a chiusure e riorganizzazioni, si ad assunzioni
"Inaccettabile la chiusura al dialogo da parte del Direttore Generale Polimeni". Mercoledi 9 Giugno presidio di protesta del NurSind, CGIL, UIL e RSU.
NurSind, Cgil, Uil e Rsu dicono no alla riorganizzazione delle medicine e alla chiusura di un mese della chirurgia di Spilimbergo e, al contempo, sottolineano la necessità di un vero piano piano di assunzioni con numeri che sostengano i bisogni reali del territorio.
Le sigle sindacali hanno quindi deciso di fare sentire la propria voce: presidio, quindi, mercoledì, dalle 10.30 alle 12.30, davanti all’ospedale di Pordenone e lettera inviata al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga.
"Gentile presidente – si legge nella nota sindacale -, dopo il nostro incontro del 10 maggio nel quale ci siamo impegnati per una riapertura del dialogo con l’amministrazione dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale e le note del 20 e 31 maggio in cui chiedevamo rispettivamente un incontro a Joseph Polimeni (prot. Asfo n°18/21) e informavamo la sua persona della mancata risposta, nonostante le interlocuzioni con l’ufficio relazioni sindacali, a oggi abbiamo ricevuto risposta scritta dal direttore generale di Asfo (Prot. Asfo n° 21/21) nella quale asserisce che il confronto con le forze sociali è relegato alle sole riunioni sindacali e gli argomenti richiesti per l’incontro erano stati già affrontati nell’ultimo incontro. Preme sottolineare che, indipendentemente dagli argomenti, il focus dell’incontro riguardava la riapertura del dialogo”.
"Da questo si evince che non vi è intenzione alcuna da parte di Polimeni di riaprire il dialogo e trovare soluzioni alle problematiche dei lavoratori e dei cittadini della nostra provincia – concludono i sindadati nella nota -. Probabilmente Polimeni, non essendo friulano, non conosce le usanze della nostra regione. Possiamo infine affermare che da parte nostra vi è stata la massima disponibilità di riapertura non corrisposta. La ringraziamo dell’interessamento. Noi continueremo nel nostro percorso di tutela dei lavoratori dei cittadini".