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Gli infermieri con contratti Covid, godranno della stabilizzazione semplificata. Cos’è?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 07/12/2021 vai ai commenti

Leggi e sentenzeProfessione e lavoro

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 28 ottobre scorso il Ddl relativo alla legge di Bilancio per il 2022: 219 articoli, molti dei quali relativi la sanità ed il lavoro pubblico, che andranno all’esame dei due rami del Parlamento e delle Commissioni.

 

L’art. 92, “proroga dei rapporti di lavoro flessibile e stabilizzazione del personale del ruolo sanitario”. introduce delle misure espressamente finalizzate a rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali e di consentire la valorizzazione della professionalità acquisita dal personale che ha prestato servizio anche durante l’emergenza, anche al fine della stabilizzazione precari Covid.

Una delle misure contenute nell’articolo in questione è Nuova stabilizzazione “a termini ridotti o stabilizzazione semplificata” rispetto alla figura disciplinata dal Decreto Madia (d.lgs. n. 75 del 2017).

 

La disposizione prevede infatti che, fermo restando l’applicazione dell’art. 20 del Decreto Madia, dal 1^ luglio 2022 e fino al 31 dicembre 2023 le Aziende Sanitarie possono assumere, a tempo indeterminato, il personale del ruolo sanitario e gli operatori socio sanitari nel rispetto delle seguenti condizioni:

  • Abbiamo maturato al 30 giugno 2022, alle dipendenze “di un ente” del Servizio Sanitario Nazionale, almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno 6 mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022, secondo criteri di priorità definiti da ciascuna Regione;
  • Siano stati reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali o selezioni pubbliche per titoli ed esami, o anche solo per titoli (deve ritenersi).

La novità è che i sanitari possono usufruire della stabilizzazione avendo maturato un periodo pari alla metà di quello normalmente richiesto dall’art. 20 del Decreto Madia (36 mesi).

In definitiva, i precari assunti con contratti a tempo determinato, all’esito di una procedura selettiva pubblica, e che abbiano prestato almeno sei mesi di servizio durante il periodo emergenziale della pandemia, potranno aggiungere i restanti dodici mesi di servizio (sempre a termine) per poter auspicare la stabilizzazione precari Covid.

 

Naturalmente stabilizzare, non è un obbligo per le aziende sanitarie.

 

E’ importante chiarire che la possibilità di reclutare a tempo indeterminato, è legata ai tetti di spesa: occorrerà superare quei tetti ancorati a parametri datati 2004 che non consentirebbero a tutte le aziende, soprattutto a quelle delle Regioni che sono state in piano di rientro, di adeguare il personale allo standard necessario per offrire i servizi della rete territoriale e di cure intermedie previsti nel Pnrr.

L’ iter parlamentare della manovra che indicherà i requisiti e le risorse necessarie per le stabilizzazioni al termine del quale sarà possibile per le aziende sanitarie e ospedaliere determinare i numeri dei nuovi ingressi di personale, non è ancora iniziato.

 

Un’indagine FIASO, che per prima, insieme agli Ordini Professionali, ha lanciato l’appello al Governo, affinchè il personale sanitario venisse stabilizzato, rileva Regione per regione, quanti sono i medici, infermieri ed altro personale da stabilizzare:

In Piemonte su 6.099 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid sono 4.783 i precari. Si tratta di 346 medici, 1.525 infermieri e 2.912 altro personale.
In Valle D’Aosta su 213 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid sono complessivamente 184 i precari di cui 40 medici, 62 infermieri e 82 altro personale.
In Lombardia su 12.680 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid sono 8.955 le unità di personale con contratti precari. Si tratta di 1.785 medici, 3.711 infermieri e 3.459 altro personale.
In Liguria su 1.845 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid sono 1.608 i precari che hanno prestato servizio nel corso della pandemia di cui 210 medici, 590 infermieri e 808 altro personale.
Nella Provincia autonoma di Bolzano su 708 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 553 di cui 80 medici, 145 infermieri e 328 altro personale.
Nella Provincia autonoma di Trento su 337 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 252 di cui 58 medici, 76 infermieri e 118 altro personale.
In Veneto su 5.025 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 1.780 di cui 492 medici, 835 infermieri e 453 altro personale.
In Friuli Venezia Giulia su 1.375 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 874 di cui 236 medici, 295 infermieri e 343 altro personale.
In Emilia Romagna su 10.660 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 5.979 di cui 1.113 medici, 2846 infermieri e 2.020 altro personale.
In Toscana su 7.468 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 2.541 di cui 755 medici, 732 infermieri e 1.054 altro personale.
In Umbria su 976 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 869 di cui 163 medici, 389 infermieri e 317 altro personale.
Nelle Marche su 1.411 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 1.246 di cui 292 medici, 601 infermieri e 353 altro personale.
Nel Lazio su 6.137 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 4.034 di cui 822 medici, 1.486 infermieri e 1.726 altro personale.
In Abruzzo su 1.939 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 1.808 di cui 102 medici, 914 infermieri e 792 altro personale.
In Molise su 279 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 264 di cui 5 medici, 143 infermieri e 116 altro personale.
In Campania su 7.240 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 5.565 di cui 834 medici, 2.978 infermieri e 1.753 altro personale.
In Puglia su 7.638 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 4.453 di cui 401 medici, 2.436 infermieri e 1.616 altro personale.
In Basilicata su 400 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 363 di cui 20 medici, 207 infermieri e 136 altro personale.
In Calabria su 1.474 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 1.258 di cui 206 medici, 717 infermieri e 335 altro personale.
In Sicilia su 7.711 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 7.068 di cui 1.360 medici, 1.993 infermieri e 3.715 altro personale.
In Sardegna su 1.565 operatori sanitari reclutati nel corso dell’emergenza Covid i precari sono complessivamente 937 di cui 89 medici, 552 infermieri e 296 altro personale.

 

da gdlex