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Perchè gli Infermieri sono preziosi... di Francesco Falli

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 11/01/2014 vai ai commenti

NurSind dal territorio

50f5dceeb027a7c3ab6ef83b770d1a8e_L da LA GAZZETTA DELLA SPEZIA Intervista a Francesco Falli, che lamenta i rischi dei troppi Infermieri in meno in ASL 5 e, più in generale, contesta i sindacati medici che ostacolano le nuove competenze infermieristiche, già realtà in molte zone del Paese.
  Caro Presidente, cominciamo con una mesta nota di cronaca: avete perso una collega ancora in servizio, per una malattia gravissima... "Sì, si chiamava Maria Zermira Monti, aveva 55 anni e da oltre un decennio si occupava di formazione universitaria a Spezia, polo distaccato dell'Università genovese, partecipando alla costruzione dei nuovi Infermieri. La formazione universitaria è iniziata a fine XX secolo, e quindi lei l'ha vissuta tutta. Il ''suo'' Collegio la ricorda con grande stima e affetto. Originaria di Corniglia, ha lottato molto tenacemente contro il male, con gran coraggio. Si è laureata a pieni voti a Genova come ''Infermiera magistrale'', la qualifica che consente di dirigere il personale di interi ospedali, solo poche settimane fa, già molto malata". A livello di professione infermieristica, sappiamo di alcune polemiche nazionali sulle nuove competenze professionali dell'Infermiere italiano: può darci qualche dettaglio? "Da alcuni anni la Sanità, così come l'abbiamo sempre conosciuta, è andata in crisi: i costi sono infatti elevatissimi, gli sprechi enormi, i servizi spesso in affanno, i cittadini non sono sempre soddisfatti, per quanto l'offerta di salute in Italia resti ancora a livelli elevati rispetto ad altre realtà. Così, si è assistito a tagli dell'offerta o a tagli del personale: in entrambi i casi i risultati sono stati spesso fallimentari". A livello locale abbiamo letto di alcune vostre osservazioni polemiche sui tagli relativi agli Infermieri. "I dati della stessa ASL 5 sono emblematici: rispetto ai numeri del 2007, oggi abbiamo in servizio in Azienda 70 Infermieri in meno e 2 Medici in più: un dato curioso, visto che il 'bersaglio' della attività di queste due figure è sempre lo stesso: il malato. Inoltre, a chi ha sostenuto che ciò è un effetto della diminuzione (effettiva) dei posti letto io replico ancora - e non sono mai stato smentito- citando tutte quelle nuove attività, che non hanno nessun posto letto: il 118, l'emodinamica, la shock room, e l'assistenza domiciliare che utilizzano i letti di proprietà dei malati! Insomma, qualcosa non torna". Che cosa comporta un numero ridotto di Infermieri in servizio, o la loro sostituzione con personale non altrettanto formato (come gli operatori di supporto, noti come OSS)? Gli OSS, che sono importanti nel pacchetto di offerta di assistenza, non sono Infermieri, non sono per esempio formati per la somministrazione dei farmaci e non possono sostituire un Infermiere. Ci sono studi effettivi che confermano la presenza di una relazione diretta fra la consistenza numerica e di qualità degli organici infermieristici e la maggior mortalità dei pazienti (Aiken et al.; 2002, Cho et al.; 2008, Kane et al. 2007; Mark et al., 2004; Needleman et al., 2002; Sales et al., 2008); o la crescita degli incidenti , quali le infezioni contratte durante la degenza, o le lesioni da pressione, le cadute r i soccorsi mancati (Lang et al., 2004; Lake, Cheung, 2006; Needleman et al, 2002). Quindi il tema è fondamentale per i cittadini e le politiche sanitarie devono essere attente. "Certo. Inoltre vorrei dire che oltre ai tagli 'alla cieca' sarebbe utile almeno copiare forme di organizzazione alternativa dove, vuoi per risparmiare, vuoi per accresciute competenze dell'Infermiere del 2013, si possono progettare cose nuove, utili, che migliorano i risultati e la qualità delle cure. Vi porto alcuni esempi nazionali certificati:a Forlimpopoli c'è un ospedale senza Medici, con malati a bassa e media intensità di patologia, gestito da Infermieri esperti che attivano il Medico quando necessario; in Friuli l'Infermiere di famiglia evita (e lo fa dal 2001!) i ricoveri inutili, e gli accessi impropri al pronto soccorso, mentre il nostro scoppia ogni giorno, perchè -per fare un esempio chiaro- se un anziano sa che alle 16 di ogni giorno un Infermiere lo va a trovare rivolgerà a lui dubbi e timori sulle sue condizioni, evitando di andarle a chiedere al pronto soccorso; in Toscana e in Emilia un Infermiere formato fornisce, sempre al pronto soccorso, una gestione dei casi non gravi detta ''del see and treat'', cosa che permette al cittadino di aspettare di meno, perché il tempo di attesa è gestito meglio. Un esempio: se lei ha dolore o si ritrova con una scheggia in un occhio, e va al nostro pronto soccorso, deve attendere che il Medico di turno la osservi, e la indirizzi allo specialista (che nella nostra realtà è in un altro ospedale, a Sarzana... ma questo è un problema nostro). Chiaramente, il Medico ha il dovere di gestire prima altri casi ben più gravi, che non mancano mai, e il rischio è un tempo di attesa dilatato: in queste realtà invece l'attesa è certo inferiore, grazie all'Infermiere formato, che non fa la diagnosi medica, attenzione, ma valuta un bisogno del malato, una cosa che la normativa italiana di riferimento (cfr DM 739/94) prevede dal 1994". Ci sono sviluppi normativi imminenti per la vostra categoria? "Queste realtà che ho appena citato non a caso sono state portate a livello normativo con una nuova proposta, in discussione al Ministero della Salute, definita ''nuove competenze infermieristiche'', ma è di pochi giorni fa un documento siglato da numerosi sindacati medici che si definiscono contrari. Francamente, ci sembra un punto di vista antico e non rispondente al nuovo bisogno di salute, e di ''fare cose nuove a costi contenuti'', una cosa possibile coinvolgendo anche le oltre venti professioni sanitarie italiane che si formano in Università, e che oggi hanno un bagaglio culturale sicuramente più forte che un tempo, in grado di migliorare, senza nulla togliere ai Medici, le cure rivolte ai cittadini, sempre nei contesti e negli ambiti previsti dalla formazione e dall'esercizio professionale". Qui a Spezia voi fate anche corsi di formazione per gli Infermieri? "Noi come ordine professionale (IPASVI) siamo provider di eventi di aggiornamento professionale; siamo riconosciuti dal Ministero dal 2002, confermati nel 2011 e dallo scorso anno dotati di qualifica ISO 9001 per la attività didattica. Produciamo in sede, e anche a richiesta fuori sede, eventi inseriti nel programma nazionale di Educazione Continua in Medicina (ECM) con rilascio di crediti formativi nazionali". Ha un messaggio per i cittadini? "Sì, date fiducia agli Infermieri, perché la meritano, e attenzione agli abusivi: se volete essere certi che chi vi offre una prestazione professionale è un Infermiere o ci chiamate (0187575177) o ci scrivete (mail) o cercate da soli sul sito il nome della persona che si è offerta: se è un Infermiere vero il suo nominativo è nello spazio 'ricerca albo'', in fondo alla home page. E dedicate tre minuti di tempo a questo video (link), vi spiegherà certo meglio di me perchè gli Infermieri sono necessari, qui e ovunque. Grazie alla Gazzetta della Spezia!".