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L’infermiere adibito ad attività amministrative mantiene le indennità di profilo?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/09/2025

Contratto Nazionale

 

Un chiarimento sul CCNL 2019-2021 mette ordine nelle assegnazioni fuori mansione

Un nuovo parere dell’ARAN (id. 35317) torna su una questione spinosa che negli ultimi mesi ha generato non poche tensioni nei reparti: cosa accade quando un dipendente del ruolo sanitario viene assegnato ad attività che non rientrano nel proprio profilo di inquadramento? L’interessato perde le indennità collegate al profilo professionale, oppure queste restano comunque garantite?

Il nodo contrattuale

Il CCNL 2019-2021, firmato il 2 novembre 2022, disciplina i passaggi di profilo all’articolo 18, prevedendo che possano avvenire solo a domanda del lavoratore e previa verifica dei requisiti. In questo caso, il cambio di profilo comporta inevitabilmente anche un mutamento di attività e conseguenze economiche: le indennità specifiche connesse al profilo di provenienza vengono meno, sostituite da quelle del nuovo inquadramento.

Diverso, sottolinea l’ARAN, è il caso in cui il dipendente venga assegnato ad altre attività non proprie del profilo, senza che intervenga una modifica formale dell’inquadramento.

Il principio chiarito

In questa ipotesi – ad esempio un infermiere adibito temporaneamente a mansioni amministrative – l’Agenzia precisa che permane l’obbligo di riconoscere tutte le indennità collegate al profilo originario, come l’indennità infermieristica o di tutela del malato e l’indennità professionale specifica.

Il chiarimento ribadisce quindi un punto fermo: l’indennità è legata al profilo contrattuale e non alle mansioni di fatto svolte, a meno che non vi sia un formale passaggio ad altro profilo.

La responsabilità delle aziende

Resta tuttavia impregiudicata – precisa ancora l’ARAN – la responsabilità delle aziende sanitarie nell’utilizzo di personale fuori dalle attività proprie del profilo. Una pratica che, se da un lato non può incidere negativamente sulla busta paga dei professionisti, dall’altro apre scenari complessi sotto il profilo organizzativo e legale.

Implicazioni pratiche

Per i lavoratori, il parere si traduce in una garanzia economica: nessuna perdita delle indennità in caso di utilizzo improprio. Per le aziende, invece, è un richiamo alla corretta gestione del personale, perché l’uso improprio degli operatori sanitari non può diventare prassi per tamponare carenze organizzative.