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Francesco Falli, Presidente Ipasvi La Spezia, risponde alle "Dieci Domande"

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 17/06/2014 vai ai commenti

Dieci Domande

Prosegue il nostro viaggio nelle "Dieci Domande agli Infermieri" alla ricerca della partecipazione, della voglia di arricchirsi personalmente e professionalmente per approdare a "nuovi saperi" ed a una nuova consapevolezza di noi, infermieri di oggi, tra difficoltà, speranze ed aspettative.

La condivisione può essere una risorsa preziosa, se riconosciuta ed accolta, in grado di creare terreno di innesto del processo di cambiamento, di arricchimento, di crescita e di trasformazione che accompagna la valorizzazione di una professione.

Ed è in questo clima confidenziale e collaborativo, con il desiderio di condividere una partecipazione attiva e trasparente, che accogliamo con orgoglio e stima il contributo di Francesco Falli, Presidente del Collegio Ipasvi di La Spezia, primo tra Ordini e Collegi ad ottenere dall'Agenas il 21/11/2013 l'accreditamento standard.

Francesco Falli è esperto in Area Critica, in Infermieristica Legale e Forense e in Rischio Clinico; Professore a contratto presso l'Università di Genova ed autore di alcuni testi professionali. Lavora a La Spezia come Responsabile del settore trasversale "Temi professionali e deontologici" (Struttura Professioni Sanitarie Asl 5 ligure) ed è molto conosciuto e stimato per la costante attenzione e l'instancabile impegno verso la professione infermieristica.

E' convinzione di chi scrive che il collega Francesco Falli sia anche "esperto in formazione", dal momento che ogni suo Corso, grazie alla sua maestrìa, è garanzia per i suoi discenti e studenti di apprendimento profondo, consapevole, significativo ed emozionale.

 

(di Chiara D'Angelo)

 

 

Pensare la nostra professione per la nostra professione: DIECI DOMANDE AGLI INFERMIERI

Progetto InfermieristicaMente - NurSind


Risponde FRANCESCO FALLI, Presidente dell'Ipasvi di La Spezia

 

  1. Quali sono per te i problemi più rilevanti che oggi hanno gli infermieri

 

In generale (fatte salve alcune realtà illuminate) la scarsa ricaduta sulle attività quotidiane del valore delle norme, che pure oggi definiscono l’Infermiere in un modo spesso diverso da come agisce, assai autonomo e certamente al passo con le sue potenzialità...

 

 2.  Come risolvere questi problemi, cioè con quali idee, proposte e progetti

Proseguire con la formazione post base, non nel senso ''miserrimo'' dell’accumulo ''un tanto al kilo'' del credito ECM, quanto nel reale apprendimento di aspetti normativi, professionali, inclusa la ''politica'' della Professione stessa: ed insistendo su questi argomenti con tutte le varie componenti il team assistenziale, dai dirigenti medici e di altre Professioni al coordinatore, agli Oss.

 

 3.  Quali soluzioni organizzative si dovrebbero adottare per mettere in campo una qualche azione collettiva

 

Fare gruppo, per prima cosa. Troppo divisa la categoria.

 

4.   Quali iniziative collettive si renderebbero necessarie

 

Manifestazioni di piazza e costanti pressioni politiche

 

5.  “Unità, Progetto, Politica” per te cosa significano

 

Principi amaramente piuttosto spesso assenti nella categoria, sono concetti che appartengono in modo attivo solo ad una minoranza: credo sia così in generale, anche su criteri sociali.

 

6.   Cosa pensi della proposta di organizzare gli Stati Generali degli Infermieri

 

Ottima cosa, potrebbe educarci alla crescita ''di gruppo'', ragionata, condivisa.

 

7.   Cosa si dovrebbe fare per prepararli adeguatamente 

 

Insisto: formazione costante, quotidiana, capillare, ma formazione anche ''sul campo'', col collega, dal collega.

 

8.   Sintetizza in tre parole quello che chiederesti ai Collegi

 

Rappresentanza, realismo, contattabilità.

 

9.   Sintetizza in tre parole quello che chiederesti ai Sindacati

 

Onestà, trasparenza, competenza.

 

10. Mi descrivi succintamente la tua idea di infermiere del terzo millennio

 

Un professionista sanitario che si occupa in prima persona del processo di cura, processo che - come tale - non dipende dall’esito della malattia. Mentre il Medico cura la patologia, l'Infermiere cura la persona, che va sempre considerata al primo posto.

Per farlo, l’Infermiere ha le competenze e le conoscenze: gli serve il coraggio di affermarsi, cosa che solo ai più forti, a quelli più strutturati, oggi riesce, troppo spesso in beata solitudine.

Pensare la nostra professione per la nostra professione: DIECI DOMANDE AGLI INFERMIERI

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