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Social Media italiani Pro-Vaccini Esempio per la Comunità Scientifica Internazionale

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 15/11/2015 vai ai commenti

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Vaccinazioni in ribasso in tutti i paesi industrializzati, in Europa è l’Italia porta bandiera con trend negativo; sterili dati, che però, hanno portato alla recrudescenza di malattie come la difterite, morbillo, pertosse e tetano, e causato, purtroppo, delle morti innocenti. Il mondo sanitario resta piuttosto attonito e mentre s’interroga sul da farsi, per lenire il danno, le persone che hanno acquisito consapevolezza del problema, spontaneamente si mobilitano con gli strumenti web e subito diventa un fenomeno da esempio a livello internazionale!

E questa è una buona notizia!!! Evviva! Noi popolo dei Social, dei connessi giudicati dai traditional, sconnessi e confusi, abbiamo prodotto una iniziativa lodevole. Basta con le “bufale”, con chi s’improvvisa “Professore di Tuttologia Medica Vaccinale”, l’affabulatore “del tanto  il sistema ci vuole infinocchiare”, è stato finalmente smascherato dai Social e niente popò di meno….da quelli ITALIANI!

Il fenomeno STUDIATO CON INTERESSE DA ASSOCIAZIONI SCIENTIFICHE a livello internazionale, sta producendo effetti sorprendenti, stupefacenti, proprio perché  punta ALLA CORRETTA INFORMAZIONE sulle VACCINAZIONI!  Lo studio è realizzato da *ASSET  (Action plan on Science in Society related issues in Epidemic and Total pandemics), e pubblicato il 05 novembre nell’articolo “ “ *Pro-vaccines campaigns on social media. An Italian case-study”.

I ricercatori hanno posto sotto osservazione l'andamento e i contenuti delle attività Social pro-vaccinazione promosse in particolare, da una giovane mamma italiana.

Il “caso”, inizia il 13 ottobre, Miriam Maurantonio, giustamente preoccupata delle conseguenze, dell’ostinata opposizione dei detrattori delle vaccinazioni, avvia una campagna pro-vaccinale online su *Facebook , *Instagram e *Twitter,  che immediatamente,  diviene virale.

Basta inviare un selfie o foto personale e  in primo piano un volantino, con scritto: *#IoVaccino-NOalla#disinformazione.

Miriam si rivela subito, una leader della comunicazione Social, fonda un sito/blog *The Social Media Mama e *Il gruppo Facebook “Consigli da mamma a mamma – Emilia Romagna” che ad oggi conta più di 13.000 membri.

Gli esperti sanitari in salute pubblica, hanno notato l’enorme impatto mediatico e la risonanza per numero di sensibilizzazioni e partecipazione di utenti. Solo su Twitter, tra il 17  e il 23 ottobre, hanno partecipato  almeno 8593 persone alla discussione sulle vaccinazioni, di cui 1267 hanno citato l’hastag #iovaccino.

L’analisi dei contenuti espressi nel social, chiamata dai ricercatori sentiment analysis,  ha evidenziato una tendenza predominante positiva di tweets  a supporto di #iovaccino

Solo 27 utenti hanno espresso pareri negativi nei loro tweet. I tweets neutrali sono stati 224 e pubblicati da 187 utenti. Interessante sottolineare che tra questi, è stata citata la notizia data da *RAIDue (canale della televisione pubblica), che si è limitata a segnalare l’esistenza di una “polemica” sui vaccini nel web, senza prendere nessuna posizione in merito!

Questo successo si è stabilito anche grazie al sostegno di alcune pagine social, molto seguite, tra cui *l’UNICEF Iltalia (230.048 seguaci) e il *CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze , con più di 70.500 seguaci) .

Secondo l'indagine, una ripercussione diretta della campagna della Sig.ra Maurantonio è stata quella di facilitare il successo  *della  petizione online su CHANGE.ORG  pro-vaccinazioni obbligatorie,  ideata nei primi di ottobre, oggi ha raggiunto più di 29.500 adesioni.

L’autore è Alice Pignatti,  mamma di una bimba, che a 40 giorni di vita si ammala. È pertosse, inizia un calvario di mesi, costellato di ricoveri, paura e sofferenza. Fortunatamente, vincono la battaglia per la vita e subito Alice, ne inizia un’altra, quella per l’obbligatorietà delle vaccinazioni, perché come dice lei stessa in una intervista: “….“Il vaccino non tutela solo tuo figlio, ma tutela anche gli altri che non possono vaccinarsi perché troppo piccoli o immunodepressi. Mia figlia…... Si è ammalata perché è stata contagiata da qualcuno che ha incontrato. Per gli adulti la pertosse è una malattia da poco, ma per i neonati può essere letale….”

Con queste esperienze, il mondo scientifico sta percependo,  quanto possa essere efficace la comunicazione mediatica dei social network, ed è in questa direzione, valutando quali sono le richieste, i dubbi più frequenti rispetto alle vaccinazioni,  che nasce la *GUIDA INTERGALATTICA PER GENITORI DUBBIOSI. Edita dall’Istituto Superiore di Sanità  (epicentro-iss), risponde alle 18 domande più frequenti poste dai genitori sulle vaccinazioni. Alcune:

  • I vaccini possono causare l’autismo?
  • I vaccini possono causare l’epilessia?
  • Quali additivi (conservanti, adiuvanti, ecc.) sono contenuti nei vaccini? Sono sostanze tossiche?
  • I vaccini possono aumentare il rischio di allergie e asma?

 

Un documento semplice che intende aiutare i genitori a intraprendere le giuste scelte per i propri figli. L'utilità dei vaccini "è indiscutibile per la scienza”, ma perché un numero crescente di genitori si rifiutano di vaccinare i loro figli, esponendoli al rischio evitabile di gravi infezioni che uccidono ancora 2,5 milioni di bambini ogni anno nei paesi in via di sviluppo e creano  un rischio d’infezione per molti altri cittadini? è importante sottolineare che coloro che si oppongono radicalmente ai vaccini sono una piccola minoranza sociale, rappresentano l'1-2 per cento di tutta la popolazione dei paesi occidentali. Quasi l’80 per cento dei cittadini approva le vaccinazioni e circa un 20% ha un atteggiamento esitante.

Comunicare in modo efficace, è la chiave del superamento di questo problema. Come parlare con questi genitori esitanti, che spesso sono persone istruite? Quali sono le migliori strategie di comunicazione per convincere gli indecisi? Tale argomento è stato affrontato sperimentalmente e ci sono alcuni risultati interessanti da considerare. iI ricercatori  concludono che la comunicazione dovrebbe concentrarsi maggiormente sui rischi a cui sono esposti  i bambini non vaccinati, che sulla sicurezza dei vaccini.

Sfiducia e  scetticismo verso le vaccinazioni, sono dovute principalmente a motivi psicologici, è primaria e naturale l'avversione umana per il rischio, insieme con la tendenza di affidarsi ad amici e parenti più che ad evidenze di esperti, per ottenere informazioni.

Le vaccinazioni infantili, sono un momento importante, per la famiglia, emotivamente gravoso, perché presumibilmente per i bimbi sani, è il primo approccio con un intervento sanitario, “mini-invasivo”, ma  comunque, carico di mille ansie.

Approcciarsi con le giuste motivazioni e notizie è fondamentale. Occorre anche analizzare le proprie paure personali e riflettere se sono loro a determinare le nostre azioni.

La paura è una emozione che generalmente, pone gli individui ad un atteggiamento di chiusura, difesa, immobilismo.  Consideriamo che in natura, sono proprio questi comportamenti che espongono le persone a maggiori rischi e pericoli. Chi sa,  conosce, ha più risorse, si muove, verso la strada che dimostra di avere maggiori probabilità di vantaggi. Chi non sa, o ha delle “cattive”, distorte, informazioni, non ha possibilità di scelta.

 

Fonti 

GUIDA INTERGALATTICA PER GENITORI DUBBIOSI 

Istituto Superiore di Sanità portale di Epidemiologia

Effetti della comunicazioni sulle vaccinazioni

* Le frasi in arancio nell'articolo, sono link. Cliccandoci sopra si apre la pagina con la fonte