IPASVI Pisa, art. 49 e “i lombardiâ€: Carlotti chiede indagine della FNC.
La vicenda della lettera dei “Collegi lombardi” inviata ai Presidenti dei Collegi IPASVI italiani dal presidente di Varese con cui i millantati firmatari si dissocerebbero dall’iniziativa dei Emiliano Carlotti e del Collegio di Pisa sulla revisione del Codice Deontologico e sulla disapplicazione dell’art. 49 (Clicca) è tutt’altro che sopita e conclusa.
La lettera partita da Varese, infatti, oltre ad attribuire a Carlotti frasi che lo stesso non ha mai né pronunciato né scritto, è risultata per stessa ammissione di Varese, una bozza non condivisa. E siccome comunque riportava in calce le firme di tutti i Presidenti dei Collegi della Lombardia, di fatto, un falso.
In seguito al dissociarsi dal testo di alcuni dei presidenti presunti firmatari (Muttillo – MI-LO-MB – e Bazzana – BS – ad esempio), Varese ha ritrattato, riservando di inviare in un secondo tempo la comunicazione ufficiale (e vera).
Nessuna rettifica alle espressioni falsamente attribuite a Carlotti, nessun nuovo comunicato ufficiale ad oggi pervenuto. Ecco quindi che Carlotti ha deciso di investire la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI dell’onere di istruire “un’indagine da parte della presidenza nazionale e eventuali provvedimenti disciplinari per chi, per carica istituzionale, deve provvedere alla correttezza e al “decoro professionale” e d’ufficio.” (Clicca).
E’ macroscopico l’abuso compiuto da Varese, che ha diffuso “una comunicazione protocollata non condivisa e che, per lo più, non riporta fedelmente il pensiero del destinatario a cui si vuole rispondere”, con tanto di firme anche di coloro i quali dichiarano poi di non identificarsi nel testo della lettera e se ne dissociano.
Sicuramente si è trattato di un attacco di natura “politica” mirato a isolare Pisa nel consesso dei Collegi provinciali, ma altrettanto sicuramente è stato messo in essere con forme illecite e di dubbia caratura etica e professionale.
Per questa ragione oggi Carlotti chiede alla FNC di intervenire, e valutare se questi siano metodi e strumenti degni di chi rappresenta la professione, utilizzati nell’esercizio delle prerogative di rappresentanza.
Ed infine, si legge nella lettera di Carlotti, dalla stessa FNC si attendono ancora le risposte ai quesiti posti dal Collegio pisano in merito alla revisione del codice deontologico e alla mozione di disapplicazione dell’art.49, cui dal 21 aprile non è giunto ancora alcun riscontro da parte dell’organo centrale.
- La Lettera a firma del Presidente Carlotti (IPASVI Pisa) QUI