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Bari, Casa di Cura Mater Dei Hospital: via libera al Pronto Soccorso "Privato"

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 02/08/2016 vai ai commenti

NurSind dal territorioPuglia

 

Arriva il via libera, a quanto pare definitivo, all'attivazione del Dipartimento di Emergenza ed accettazione (DEA) di primo livello (spoke), presso la Casa di Cura “Mater Dei Hospital” a Bari.

La delibera n1424 del 29 luglio 2016, mette fine ad un tam tam di false partenze, di aperture, inaugurazioni ed immediate chiusure, che si trascinano da maggio di quest'anno.

La Casa di Cura “Mater Dei Hopsital”, nata a ridosso del piccolo ospedale pubblico “Giovanni “XXIII”, di proprietà della Cbn, colosso della sanità privata, è una moderna struttura che conta 449 posti letto, la seconda struttura più grande per capacità, a Bari, dopo il Policlinico.

Il Dipartimento di Emergenza in questione, allestito al piano seminterrato della Casa di Cura, è uno dei più funzionali ed all'avanguardia della città.

Il personale sanitario, 12 medici, 24 infermieri, 8 autisti ed otto socio- sanitari, tutti o quasi tutti, neo assunti, si muovono all'interno di un dipartimento che si pensa possa arrivare a 30-35 mila accessi l'anno, rappresentando dal punto di vista della ricettività, il secondo pronto soccorso più importante di Bari.

Per la costruzione e l'allestimento del Dipartimento di Emergenza, sono stati spesi 4,5milioni di euro.

La grande sala di attesa che accoglie i pazienti, confortevole e moderna, presenta due monitor, di cui uno per gli accompagnatori dei pazienti, che fornisce loro informazioni sugli spostamenti dei ricoverati all'interno delle aree del pronto soccorso.

Il triage, all'interno del quale, lavorano quattro operatori sanitari, è schermato da grandi vetrate; attiguo a questo le sale che accolgono i pazienti: la sala verde per i codici verdi con 5 posti di osservazione, la sala per codici rossi, di colore rosso, con due posti letto.

La vera novità è la sala attesa barellati, dove sostano i pazienti in attesa , che ha lo scopo di evitare il permanere delle barelle nei corridoi, antiestetico e poco funzionale, ed ancora il beneficio di evitare che le ambulanze, importanti sul territorio, sostino oltremodo in pronto soccorso, perché impossibilitate a liberare la barella dal paziente che diversamente non saprebbe dove attendere il ricovero o il turno di accettazione in relazione al codice.

Il Pronto soccorso “privato”, è accreditato dalla Regione, per il quale la stessa ha stanziato 7,5 milioni di euro. L'attività del Dipartimento di Emergenza sarà remunerata “a funzione”, modello già adottato dai pronto soccorso ecclesiastici Miulli di Acquaviva e Panìco di Tre Case.

Aperto in via ufficiosa dalla prima settimana di maggio, senza aver completato l'iter di accreditamento, aveva sollevato le ire della Regione Puglia, che si era scagliata contro i vertici della Cbn.

Tra false partenze, silenzi stampa e chiusure obbligate, siamo arrivati a ieri 1 agosto, con l'apertura ufficiale ad iter completato, eppure già arrivano le prime perplessità ed i primi malumori.

C'è ancora una grande confusione su come agire, su quali casi trattare, su quali linee guida seguire.

A riferirlo il Dottor Sardelli, Direttore del Dipartimento di Emergenza, che ritiene confuse ed imprecise le indicazioni ottenute per la gestione del Dipartimento.

Le indicazioni fornite per l’apertura della nuova sede sembrano sommarie. Il direttore del Sistema Emergenza Urgenza Sanitaria 118 Bari-BAT, Gaetano Dipietro, ha già avvisato gli operatori di comportarsi, in caso di intervento, come per tutti gli altri pronto soccorso territoriali. Ma di “evitare, per quanto possibile, di sovraccaricare la struttura con la sovrapposizione di interventi, specie se di maggiore gravità”. Un discorso che vale “solo per il periodo di assestamento”, individuato nella prima settimana dall’attivazione. Non appare chiarissimo il da farsi, insomma, e sembra che nessuno sappia ancora quali sono i reparti specialistici operativi per l’accettazione al Pronto Soccorso.

Disorganizzazione a parte, misteri, accreditamenti incompleti e via dicendo, mi chiedo perché invece di potenziare i Pronto soccorso esistenti, che sappiamo benissimo, in agonia da anni, si pensa bene di finanziare, con I SOLDI PUBBLICI, l'iniziativa privata. Io ho la mia personalissima opinione in merito, decisamente non benevola. Lascio al lettore le proprie considerazioni.

 Fonti:

Bari, caso Mater Dei: firmata la delibera. Pronto soccorso attivo dal primo agosto

Pronto soccorso Mater Dei, Sardelli tuona: “Dateci più informazioni sull’organizzazione