Iscriviti alla newsletter

Referendum e sanità. Il neocentralismo della riforma, secondo Luca Benci

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 04/10/2016 vai ai commenti

La rubrica di Luca benci

Luca Benci, giurista di cui è riconosciuto il pregio, torna a riflettere, con l'articolo che alleghiamo, sulla riforma costituzionale che il voto referendario del 4 dicembre dovrà confermare o abrogare.

 

Secondo Benci l'impostazione del titolo V della Costituzione riformata, con l'eliminazione della cosiddetta legislazione "concorrente" tra Stato e Regioni, additata di essere la causa di una mole abnorme di contenziosi e di una paralisi dell'operatività legislativa, di fatto non sarà la soluzione, anzi.

La riforma, infatti, prevede l'esclusività del potere legislativo su determinate materie allo Stato, su altre alle Regioni, ma nel mezzo esiste una zona grigia in cui, di fatto, avverrà ancora una "co-legislazione" e, di più, ci sarà la possibilità per lo Stato di intervenire, a salvaguardia dell'interesse nazionale, anche sulle disposizioni legislative emanate dalle Regioni nei propri ambiti di autonomia.

Questo reticolo di competenze e prerogative investe direttamente la Sanità, poichè rientra tra i temi su cui non è specificato chiaramente quali siano le competenze: lo Stato legifera in merito alle "disposizioni generali e comuni", mentre le Regioni saranno competenti riguardo alla "programmazione e organizzazione dei servizi sanitari". Questi due macro-ambiti, però, non coprono l'intero universo del sistema sanitario, e quindi ci saranno alcuni aspetti che, non essendo "generali e comuni" ma non riguardando "programmazione e organizzazione", fuoriusciranno dall'esclusività attribuita dalla riforma.

Un sistema in cui la clausola di co-legislazione e quella di supremazia consentiranno, da un lato, alle Regioni di espandere l'area di competenza legislativa, e dall'altro allo Stato di intervenire anche sull'area di competenza esclusiva delle Regioni.

Soprattutto quest'ultimo aspetto preoccupa Benci, poichè, laddove eccessivamente utilizzato o abusato, introdurrebbe un neo-centralismo forte che va decisamente in senso opposto rispetto alla direzione intrapresa negli ultimi decenni.

L'articolo di Luca Benci, che riportiamo in allegato, approfondisce questi aspetti della riforma, e ci aiuta a comprenderne meglio i risvolti e la portata.

 

Leggi l'articolo "Cosa cambia in sanità se passa il Referendum Costituzionale" di Luca Benci QUI