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Sassari: improbabili i provvedimenti disposti dalla direzione del presidio sul "rischio suicidio".

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 03/02/2017 vai ai commenti

NurSind dal territorioSardegna

Pensavamo di averne già viste di ogni tipo di disposizioni assurde e campate per aria, completamente avulse da ogni genere di raccomandazione, linea guida e competenza. Si, perché è il caso di ricordare che la natura di certe disposizioni non può prescindere dalla competenza di professionalità ed uffici appositi.

Il Direttore Sanitario di Presidio Bruno ContuIl fatto a cui ci riferiamo riguarda una lettera a firma del direttore sanitario del presidio SS Annunziata dell'Aou di Sassari Bruno Contu, di fine gennaio avente ad oggetto: provvedimenti relativi alla sicurezza dei pazienti con disorientamento temporo-spaziale, demenza o delirium.

Prima però, bisogna raccontare un antefatto che dovrebbe in qualche modo spiegare l'urgenza di da cui deriva tale disposizione.

Il passato più o meno recente racconta di incidenti mortali occorsi a pazienti che si sono sottratti alla vigilanza del personale dei reparti e si sono gettati nel vuoto. Eventi che avevano indotto gli uffici preposti ed in particolare il rischio clinico, all'istituzione di un tavolo di lavoro con i soggetti interessati per la predisposizione di un documento finalizzato ad individuare il pericolo di instabilità psichica in fase di raccolta anamnestica e ricovero.

Purtroppo, il 18 dicembre 2016, nel tentativo di allontanarsi dal reparto in cui era ricoverato, calandosi da una finestra, un'anziano morì in seguito ai gravi traumi riportati nella caduta al suolo. Un fatto questo che ha dimostrato come la procedura redatta dal rischio clinico fosse solo uno strumento tra i tanti che non poteva certamente risolvere del tutto il problema senza che la visione dello stesso non abbracciasse anche la questione della struttura architettonica ospedaliera stessa. Una struttura che dal punto di vista delle vie di accesso e fuga e dei loro controlli passivi ed attivi, lamenta pesanti carenze; senza contare che un reparto di degenza non è una prigione e che quindi, fuori dallo stesso, devono essere altri i soggetti ed altri gli strumenti a disposizione perché sorveglianza, controllo e sicurezza non vengano comunque mai a mancare.

Questo è quanto riferito dai lavoratori del presidio e che chiunque può verificare di persona.

In seguito all'incidente di dicembre, nulla è stato fatto per aggiornare il documento esistente, nulla è stato fatto per aprire un tavolo apposito sulla questione tanto meno nulla è stato fatto per individuare almeno i primi interventi correlati alla sicurezza passiva di porte, finestre, vie d'accesso e di fuga.

In questo nulla però, il direttore sanitario del presidio, come dicevamo, in piena autonomia e senza la condivisione del parere di nessuno ovviamente, ha pensato di scrivere di pugno un dispositivo che appare più come il tentativo di coprire qualche evidente mancanza; un modo per dire io la mia parte l'ho fatta, venga un magistrato ad accusarmi di qualcosa adesso.

Purtroppo ed ovviamente, le cose non vanno così e i magistrati hanno tutti gli strumenti per capire quando una disposizione ha valenza e quando no. Tanto più che la nota è stata inviata per conoscenza anche alla direzione sanitaria dell'azienda, la quale evidentemente, non sapeva nulla dell'iniziativa e probabilmente, considerato che l'insediamento della nuova direzione è avvenuto da pochi mesi, non aveva avuto ancora modo di conoscere nel merito la qualità degli atti prodotti il direttore Contu che, pare non sia nuovo a interventi suggestivi.

Ma cosa contiene di tanto scandaloso il provvedimento? Vi si trovano disposizioni relative alla documentazione sanitaria, logistiche e varie con il ricorso ad un frasario e ad una terminologia fuori dal tempo. Il tutto fatto centralmente senza la condivisione prevista dalla raccomandazioni ministeriali, senza aver dunque organizzato un sistema.

“Nel diario infermieristico, con penna rossa e in maiuscolo, riportare episodi di disagio psichico comportamentale”. “Le tapparelle andranno chiuse dalle 20:00 alle 07:00”. “Incoraggiare e favorire la presenza costante dei parenti sopratutto la notte”.

 Solo per citare alcune delle indicazioni che potrete leggere direttamente sul documento che vi proponiamo. Circolare Contu.pdf

Nel merito, il dispositivo lascia intendere una sconcertante semplicità ed un maldestro tentativo di mettere una pezza a qualcosa di molto più grave la cui responsabilità non può essere scaricata sugli operatori di reparto e per cui tutti hanno vivacemente protestato con i vertici aziendali.

In particolare, la Segreteria NurSind Sassari ha risposto con una lettera che “constatato che la nota ha l'unico merito di aver risollevato l'attenzione su un problema che le disposizioni già in vigore, non hanno di fatto contribuito nemmeno a limitare, la accogliamo come l'occasione perché sia finalmente predisposto un tavolo di lavoro apposito con tutti gli attori competenti e gli RLS, di cui ci auguriamo la prossima urgente convocazione”.

Vedremo se la richiesta di annullamento del provvedimento fatta da alcuni e quella di istituire un tavolo di lavoro apposito saranno accolte, nel frattempo, ognuno può divertirsi a leggere il dispositivo e farsi il giudizio che crede su queste nuove competenze avanzate attribuite agli infermieri di Sassari.

 

Andrea Tirotto