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Torna l'allarme difterite in Italia? Caso sospetto a Padova

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 09/02/2017 vai ai commenti

EditorialiNurSind dal territorioVeneto

Alla fine dell’anno scorso, i giornali riportavano di concerto in prima pagina, la stessa notizia, annunciata, quasi urlata, con i soliti titoloni ad effetto: “Torna la paura per la difterite, un caso in Italia”.

Tutto partì da alcune dichiarazioni di Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, raccolte durante un convegno di Pediatria, svoltosi a Firenze, dove riferendosi ad un generico caso di difterite affermò:”In Italia si è già verificato un primo caso di difterite, l’ho già detto pubblicamente, ma non posso dire dove”.

Il suo intervento continuò spiegando come, il calo delle vaccinazioni fosse stato responsabile di quanto accorso, ed aggiunse: “Ci attendiamo che il Italia tornino la difterite e la poliomielite”.

Queste affermazioni estrapolate da un discorso, sicuramente più corposo, e capeggiate da titoloni sensazionalisti, hanno generano l’effetto “panico” tra la popolazione.

Ma come andarono veramente le cose?

Ci fu davvero un caso di difterite nel nostro Paese? A quanto pare No.

Lo apprendemmo grazie al Codacons, che a seguito delle dichiarazioni rilasciate, denunciò Ricciardi, presso la Procura di Torino.

Carlo Rienzi, Presidente del Codacons dichiarò in merito: “La colpa del possibile ritorno della poliomielite e della difterite, non è certo dovuta al calo delle vaccinazioni, semmai, alla gestione scriteriata dei vaccini_ continua_ basti pensare che in Italia, il vaccino contro la difterite, non è commercializzato singolarmente, e chi vuole proteggersi da questa malattia, è costretto ad iniettarsi l’esavalente che contiene il vaccino contro il tetano, la poliomielite, l’epatite virale B, pertosse ed Haemophilus Influenzale di tipo B, uno spreco immenso a carico del SSN.”

Procurato allarme, questa l’accusa del Codacons a Ricciardi, perché non vi è nessun caso di difterite.

Le dichiarazioni del Presidente dell’ ISS, furono frutto di quanto è stato riportato dalla Professoressa Maria Paola Landini, Direttore dell’Unità Operativa di Microbiologia del Policlinico S.Orsola Malpighi, in data 22 settembre 2016, in sede di Assemblea Legislativa Regione Emilia Romagna, dov’era in atto un confronto in merito alla discussa legge sull’obbligatorietà vaccinale per l’accesso agli asili nido.

La Professoressa Landini, avrebbe raccontato, che mesi addietro, nel suo laboratorio, da un’ulcera cutanea aperta di un paziente adulto, fu isolato un Corynebacterium difterico, che non si vedeva da trent’anni.

Ad essere stato isolato dunque, il Corynebacterium ulcerans, conosciuto come nodulo difterico non tossigenico.

Questo episodio fu dunque, utilizzato da Ricciardi per parlare di caso di difterite.

Ma c’è una grande differenza tra nodulo difterico in questione e difterite.

Quando parliamo di difterite ci riferiamo alla malattia attiva e conclamata, in questo caso siamo in presenza di un insulto difterico, ovvero l’uomo è venuto contatto con il batterio che non ha attecchito.

Dopo il pesante esposto nei confronti del Presidente dell’ ISS, lo stesso, con una rettifica non istituzionale, ma attraverso un Tweet, ha ritirò quanto affermato precedentemente, spiegando come sia stato frainteso e non ci fosse stato nessun caso di difterite, ma solo la presenza di un insulto difterico.

Oggi, dopo mesi, torniamo a parlare di Difterite. Qualche giorno fa su Il Mattino di Padova, campeggiava il titolo “Allarme difterite in ospedale, medici ed infermieri in isolamento”.

Presso l’ Azienda Ospedaliera di Padova, sono stati posti in isolamento due medici e due infermieri che sono venuti a contatto con una bambina proveniente dal Senegal.

La bimba si era recata presso il Centro Grandi Ustioni a seguito di un grave incidente; in una delle visite i sanitari hanno notato delle lesioni sospette sulla sua cute, eseguito un tampone dell’ulcera presente, in laboratorio è stato isolato il batterio della difterite.

In via precauzionale, il personale sanitario si trova a casa ed ha cominciato la profilassi antibiotica; fino questo momento non ha mostrato nessun sintomo riconducibile alla difterite.

 

Quando possiamo parlare di Difterite?Che cos’è la difterite?

 

La difterite è una malattia infettiva acuta provocata dal batterio Corynebacterium diphtheriae. Una volta entrato nel nostro organismo, questo agente infettivo rilascia una tossi

na che può danneggiare, o addirittura distruggere, organi e tessuti. Gli organi coinvolti variano a seconda del tipo di batterio: il più diffuso colpisce la gola, il naso e talvolta le tonsille, mentre un altro tipo, presente soprattutto nelle zone tropicali, provoca ulcere della pelle. Più raramente, l’infezione coinvolge la vagina o la congiuntiva.

 

Come si trasmette.

La strategia più efficace contro la difterite resta la vaccinazione preventiva. La difterite può colpire a qualsiasi età e riguarda essenzialmente i bambini non vaccinati. Nei paesi con clima temperato, si diffonde durante i mesi invernali. Si trasmette per contatto diretto con una persona infetta o, più raramente, con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un paziente. In passato, anche il latte non pastorizzato ha rappresentato un veicolo di infezione.

 

L'incubazione.

Come segnala il sito dell'Istituto superiore di sanità Epicentro, il periodo di incubazione dura da due a cinque giorni. Quando l’infezione riguarda l’apparato orofaringeo, i primi sintomi sono mal di gola, perdita dell’appetito e febbre leggera. Generalmente la malattia ha un decorso benigno, ma in alcuni casi possono insorgere complicanze gravi a livello cardiaco: aritmie, con rischio di arresto cardiaco, miocardite, insufficienza cardiaca progressiva.

La difterite va sospettata nella diagnosi differenziale nelle seguenti patologie: faringiti batteriche e virali, mononucleosi infettiva, sifilide orale, candidosi, angina di Vincent.

 

Gli antibiotici. Gli individui che sviluppano la malattia vanno trattati immediatamente con l’antitossina e antibiotici, quindi messi in isolamento per evitare che contagino altre persone. In genere, già dopo due giorni di terapia non sono più contagiosi.

 

Fonti:

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2017/02/05/news/allarme-difterite-in-ospedale-medici-e-infermieri-in-isolamento-1.14824121

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2016/11/18/ricciardi-in-italia-1-caso-difterite_5209de7a-a848-443b-af13-3cd6766afbd4.html

http://www.healthdesk.it/cronache/vaccini-codacons-denuncia-ricciardi-risponde-coi-numeri