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Massa Carrara: situazione critica per gli infermieri di anestesia. Il parere di Luca Benci al Collegio IPASVI, che chiede rimedi.

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 19/02/2017 vai ai commenti

La rubrica di Luca benciToscana

Gli infermieri di anestesia dell'Ospedale delle Apuane di Massa Cararra sono in una situazione di grave rischio.

 

In considerazione del fatto che l'Azienda ha emanato delle direttive al personale secondo le quali gli infermieri di anestesia devono, oltre alla normale turnazione, fornire pronta reperibilità “di prima” e “di seconda”, essi sono di fatto sottoposti a un grave stress lavorativo in cui la mancanza di riposo e di condizioni ottimali per esercitare il proprio lavoro la fanno da padrone.

Il Collegio IPASVI di Massa Carrara, dopo aver inutilmente tentato più volte di avere un incontro per affrontare il problema con il Dirigente delle Professioni Infermieristiche dell'Ospedale e con i titolari delle Posizioni Orgaizzative interessate, ha deciso di affidare al giurista Luca Benci l'incarico di stendere un parere al riguardo.

Le conclusioni cui giunge Benci al termine dell'analisi della situazione, giuridica e organizzativa, sono di un serio rischio per la sicurezza e la salute, derivanti da due direttrici concentriche.

Da un lato la pronta disponibilità, che formalmente “sospende” e non interrompe il riposo, nei fatti priva gli infermieri interessati del godimento del riposo di 11 ore tra un turno e il successivo, nonché delle 24 ore di riposo previste dopo l'effettivo espletamento della disponibilità in servizio.

E' norma e non eccezione, infatti, che gli infermieri in pronta disponibilità “di prima” siano puntualmente chiamati in servizio durante la disponibilità stessa, concretizzando nei fatti l'impossibilità di godere del riposo di legge e, in alcuni casi, di alcun riposo.

Parallelamente gli infermieri stessi, quando prestano pronta disponibilità “di seconda” sono chiamati a intervenire in sala parto: un ambiente lavorativo cui sono estranei (essendo infermieri che lavorano nelle sale operatorie, ma non per interventi di parto), senza il necessario tutoraggio addestrativo e senza la necessaria conoscenza dell'equipe di lavoro.

Se da un lato quindi si palesa la lesione, perlomeno nei fatti, del diritto degli infermieri al riposo ristoratore (insostituibile tutela contro i potenziali rischi di errore in servizio), dall'altro gli infermieri stessi sono posti ad operare in contesti nei quali, per la poca dimestichezza con l'ambiente e con il personale, non sono nella condizione di poter garantire la piena efficienza professionale.

Entrambe situazioni che configurano un potenziale e prevedibile rischio sia per la salute degli operatori che per la sicurezza e la prevenzione del rischio clinico che dev'essere garantita al cittadino.

Sulla scorta di queste considerazioni conclusive del parere di Luca Benci, la Presidente del Collegio IPASVI di Massa Carrara, dott.ssa Brunella Venturini, ha nuovamente scritto ai vertici Aziendali e alla Regione Toscana per chiedere che di un tanto si tenga conto e si provveda a porre in atto le necessarie misure correttive.

 

- Lettera del Collegio IPASVI di Massa Carrara, QUI

- La consulenza del giurista Luca Benci, QUI