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Fabio Zannini, infermiere, risponde alle cinque domande per svelare gli enigmi della bozza del nuovo Codice Deontologico

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/07/2017 vai ai commenti

Cinque Domande

Concluse le consultazioni sulla bozza del nuovo Codice Deontologico iniziate il 6 febbraio di quest’anno e terminate le modalità di modifica, la bozza che tutti conosciamo potrebbe essere il Nuovo Codice Deontologico della professione infermieristica, il cui termine “Codice” sembra portare in sé quelli che sono veri e propri  enigmi da risolvere.   

bozza codice deontologico.pdf

Oggi pubblichiamo le risposte alle "Cinque Domande per svelare gli enigmi" di Fabio Zannini, infermiere dal 1992, vivo e lavoro a Milano, dove svolge libera professione come docente in materie sanitarie rivolte a ASA, ASO, OSS, Assistenti familiari, e cure e assistenze domiciliari.

 

    1. La sublimazione della professione sembra concretizzarsi nell’articolo 1 della bozza del Codice deontologico: l’infermiere persegue l’ideale di servizio. Cosa si intende, secondo te, per "ideale di servizio"?

Secondo me è una circonlocuzione priva di qualsiasi senso partorita da chi vuole apparire intellettuale e invece è vuoto, ampolloso e intellettualoide, e farebbe bene a sublimare, nel senso chimico del termine.

  1. E se ti dicono che nell'ambito del "fine vita" il tuo "gesto assistenziale" è di fondamentale importanza, vuoi dire che sei tenuto a...? 

Non so...a praticare l'eutanasia, ad esempio? Ma non era vietata per legge?

  1. Ritieni che la bozza del Codice Deontologico sia "integrata nel suo tempo"? Al passo con una professione infermieristica che chiede a gran voce il suo reale (quindi oltre la carta) riconoscimento? 

Senza entrare nel merito dei contenuti, assenti ma presentati in maniera ampollosa e intellettualoide, per "datare" il nuovo C.D. basterebbe già guardarne l'ampio ricorso al "burocratese", abolito dai tempi della Legge Bassanini (quindi, stiamo parlando del 1997). Solo questo, colloca il polpettone-bozza indietro almeno di 20 anni. Se poi guardiamo i contenuti, torniamo tranquillamente ai tempi di Florence Nightingale, che secondo me si starà rivoltando nella tomba.

  1. Ritieni che la bozza di Codice Deontologico sarebbe facilmente comprensibile ai cittadini e in grado di fornire agli assistiti una rappresentazione chiara dell'identità professionale dell'infermiere? 

Tutto il contrario. Il frasario ampolloso, intellettualoide e fumoso lascia libero spazio alla "fantasia", sia del comune cittadino che del datore di lavoro; che non mancheranno, soprattutto i secondi, di approfittarne a proprio vantaggio e ai danni dell'infermiere e quindi, dei pazienti. Per raggiungere gli obbiettivi come da presente domanda, il nostro C.D. dovrebbe venir mutuato dal C.D. dei Fisioterapisti, magari integrato con articoli dei TSLB e dei TSRM...

  1. Esprimi un parere complessivo sulla bozza del Codice Deontologico... 

se vi state riferendo all'obbrobrio partorito dalle fervide menti del duo Silvestro-Lattarulo, il parere complessivo è OBBROBRIO…

  1. FACOLTATIVA. Suggerisci una modifica al Codice Deontologico che, a tuo avviso, lo renderebbe concretamente più aderente ai contesti professionali e lavorativi... 

presto detto: la bozza in argomento certamente ne guadagnerebbe se, in sostituzione del duo summenzionato, e di qualsivoglia appartenente o simpatizzante del PD (=Partito Drogati), venisse redatta da un qualunque pescivendolo...

 

Aderisci anche tu e manda un apporto alla riflessione, puoi farlo rispondendo a cinque semplici domande (Scarica il file).

 

Invia il tuo contributo a [email protected] con una tua breve presentazione ed una foto o immagine generica correlata (facoltativa). Si accettano anche contributi in anonimato. In ogni caso vanno specificati: professione (es. studente, infermiere, coordinatore, ecc.), ambito di attività (es. Ambulatorio, SO, chirurgia, ecc.), Regione, anni di servizio.

 

I contributi che perverranno in Redazione saranno pubblicati.

 

Ph credit: rscjitalia.