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Si ai "Crocerossini". La rivendicazione de "Sotto la gonna c'è di più"

Osvaldo Barbadi
Osvaldo Barba
Pubblicato il: 23/09/2017 vai ai commenti

Satira

ARTICOLO DI SATIRA

 

 

Incredibile ma vero.

 

O “quasi vero”.

 

L’associazione della Croce Rossa Italiana potrebbe andare a giudizio poiché “volutamente discriminante”.

Sono i rumors che in queste ultime ore aleggiano sul web in relazione ad un’azione giudiziaria che sarebbe stata portata avanti da un gruppo omosessuale definitosi “Sotto la gonna c’è di più”.

 

La motivazione della recriminazione sarebbe semplice ma allo stesso tempo complicatissima e partirebbe proprio dalla scelta selettiva per accedere a diventare infermiera della Croce Rossa: essere DONNA.

 

Sostengono i sostenitori di “Sotto la gonna c’è di più” che l’essere donna non è soltanto una condizione anatomica ma diversamente uno stato psichico e soprattutto emozionale presente anche in chi è nato in un corpo che “non voleva”.

 

E a supporto delle sopramenzionate motivazioni ci sarebbe soprattutto il fatto che la legge oramai riconosce l’adozione anche a coppie omosessuali.

 

Quindi: perché non consentire l’ingresso degli omosessuali al corso per infermiere della Croce Rossa Italiana?

 

Una battaglia che vedrebbe (almeno così apparirebbe dal web) come testimonal Maurizia Paradiso e Vladimir Luxuria che sembrerebbero intenzionate a portare la battaglia in Parlamento.

 

Chissà cosa penserebbe Florence Nightingale se fosse viva oggi?