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Sofia morta di malaria a causa di errore criptico alias errore accidentale umano

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 21/11/2017 vai ai commenti

Attualità

I tecnici dell'Istituto Superiore di Sanità hanno consegnato al Ministro Beatrice Lorenzin la relazione con i risultati delle indagini sulla morte della piccola Sofia a causa della malaria, rinvenuta dopo sessere stata ricoverata all'ospedale di Trento ( da Doctor33).

Le analisi hanno confermato la presenza dello stesso ceppo malarico in una delle due bambine del Burkina Faso, degenti nello stesso periodo all'ospedale S.Chiara di Trento e vicine di stanza di Sofia. L'ipotesi del vettore zanzara, che pure sono presenti nell'area dell'ospedale è stata scartata. Le zanzare catturate con apposite trappole nell'area ospedaliera e di reparto, non sono risultate potatrici della malaria.

Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all'Università degli Studi di Milano e presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit):«I risultati confermano quello che avevo ipotizzato fin dall'inizio, che si sia trattato di un errore umano. Un evento accidentale di cui non c'è traccia. Purtroppo il caso della bambina che ha contagiato la malaria in ospedale, seppur raro, non può essere considerato l'unico in Italia. Ci sono almeno due altri episodi simili che si sono verificati negli ultimi anni, di cui uno avvenuto nel 2008 in un altro ospedale del nostro paese. Ci troviamo di fronte a un episodio classificato come trasmissione criptica, ascrivibile all'errore accidentale umano. La trasmissione della malaria, infatti, può avvenire solo per contatto penetrativo, ovvero puntura di zanzara, siringa o trasfusione. Se si esclude la presenza della zanzara, così come quella della trasfusione, non rimane che la trasmissione per puntura...Da quello che so, i materiali utilizzati dall'ospedale di Trento sono tutti monouso, né i medici hanno alcuna responsabilità per non aver isolato dal reparto le due bambine affette da malaria ... Io dirigo un reparto dove casi come questo passano continuamente e le precauzioni da prendere sono modeste. Il paziente spesso è tenuto in reparti di medicina generale. Quindi dobbiamo tener conto che si sia trattato di un fenomeno accidentale, che non può essere attribuito ad un comportamento negligente sistematico, ma piuttosto all'infrazione di un protocollo da parte di singoli operatori»».

La Direzione Sanitaria dell'ospedale S.Chiara di Trento ha comunicato che a giorni sarà pronta anche la loro relazione conclusiva ad opera di una commissione tecnica di esperti all'uopo designata per studiare l'infausto evento.