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Una infermiera all’ARAN, per il nuovo CCNL del comparto sanitario

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 22/01/2018 vai ai commenti

AttualitàNarrative Nursin(d)g

Il prologo


“Vieni alla trattativa all’ARAN il 16 gennaio a Roma?”
(Approfondimenti ARAN)È Andrea Bottega, segretario Nazionale NurSind a invitarmi, accetto! Occasione imperdibile! Osservare dal vivo come si svolgono i “giochi” per il nostro agognato contratto, 9 anni di stallo, di tante mancate promesse per la professione infermieristica. Le aspettative sono alte.

Anni di sofferenza di tutto un paese, il prezzo più alto pagato dai cittadini più fragili, quelli con i redditi più bassi, dalle famiglie con stipendio unico e dai professionisti sanitari, che si trovano nelle medesime condizioni. I primati in negativo conquistati dell’infermieristica italiana sono molti. Sette, proprio come i sette peccati capitali!

  1. Gli infermieri italiani hanno stipendi tra i più bassi d’Europa, una media di circa 1400-1500 euro contro i 1900 – 2000 dei paesi nord europei.
  2. Gli infermieri italiani occupati sono in calo costante, una media di circa 2500 in meno ogni anno; dal 2009, il SSN ha perso più di 30.000 infermieri.
  3. Mentre l’OCSE calcola necessario un incremento di 60.000 infermieri per migliorare i servizi di assistenza resi alla popolazione, il precariato dilaga, le risorse di personale infermieristico a tempo indeterminato scarseggiano e nel contempo invecchiano, l’età età media degli infermieri italiani si attesta intorno ai 48 anni.
  4. Il personale infermieristico può anche vantare, tra i lavoratori dipendenti di essere la categoria con il maggior quantitativo in ore di straordinari accumulate (non pagate), in aggiunta al lavoro ordinario.
  5. I dipendenti sanitari e primi gli infermieri, non hanno turni di lavoro “fissi”, sono in perenne disponibilità h.24 delle aziende senza poterne avere giusta indennità retributiva.
  6. Tra  i dipendenti  pubblici i professionisti sanitari sono gli unici a cui è ostacolata di fatto la mobilità per potersi avvicinare alle proprie famiglie. 
  7. Il riposo delle 11 ore di riposo continuato tra turni di lavoro, riconosciuto per diritto in UE e in Italia anche ad autotrasportatori, operai, badanti, ecc.; è negato agli infermieri.

Problemi con soluzioni innovative possibili, praticabili e sostenibili. La ricetta è semplice, concentrarsi sui reali bisogni di salute della popolazione, assumere il personale necessario e rispondere con l’attuazione dello specifico professionale in competenza dei professionisti laureati. Solo un terzo del nostro potenziale è attualmente utilizzato, la prassi organizzativa del Servizio Sanitario Nazionale ci vuole demansionati e deprofessionalizzati. La rabbia e lo sconforto è stringente, la rassegnazione inammissibile, impantanarsi e affondare mai, occorre andare avanti, con fatica dritti alla meta.

 

A Roma

Il 15 gennaio a cena con Andrea Bottega, segretario, collega, amico, si parla un po’ di tutto. Impegni, difficoltà, cose passate e future….domani come si svolgerà l’incontro all’ARAN?

Sono puntuali? Non molto…ma noi dobbiamo esserlo! Naturalmente! Ci consegneranno al tavolo una nota con gli argomenti su cui intendono proporre integrazioni e/o modifiche. Quali sono? Non lo sappiamo, lo comunicano al momento. Abbiamo poco tempo per analizzare il testo, ma Andrea insieme ad altri due colleghi del direttivo, Salvo Lo Presti e Donato Carrara in full immersion per tre giorni ha studiato tutti i CCNL del comparto, ogni circostanza è stata attentamente analizzata. Siamo pronti dal 12 maggio1998!

Domani all’ARAN, distribuiranno una parte dettagliata delle proposte per il nuovo CCNL, 10 minuti per ciascuna delle Organizzazioni Sindacali, per dissertare sulle tematiche presentate. Complicato leggere e comprendere eventuali storture nel testo nella stessa seduta, senza neanche il tempo di leggerle. Il lavoro vero, viene dopo, nei giorni seguenti, ogni O.S. avrà cura d’inoltrare per mail all’ARAN le argomentazioni e le richieste di modifica relative al documento consegnato. In sintesi la procedura della contrattazione funziona così: il Governo e il comitato di settore per le regioni, propone gli atti d’indirizzo del nuovo contratto, l’ARAN definisce nel merito l’articolato che propone alle rappresentanze sindacali. Le OO.SS.,  previa analisi del testo, inviano per iscritto opportune istanze d’integrazioni, modifiche, ecc…  si arriverà così al rush finale per una trattativa no-stop fino alla firma dell’ipotesi di accordo. L’ipotesi d’accordo del nuovo contratto sarà definita, quando la mediazione, per la maggioranza delle sigle sindacali presenti alla contrattazione (il 51% della rappresentatività al tavolo), avrà raggiunto una sufficiente soddisfazione delle parti.

Per il NurSind, l’accordo ancora naviga in acque tumultuose poco propizie per gli infermieri. Le proposte ricevute dal governo non sono accettabili, le istanze degli infermieri inascoltate.

 

All’ARAN

Con oggi è il terzo incontro tematico delle rappresentanze sindacali del comparto sanitario. Tempo plumbeo povigginoso, si cammina in fretta all’appuntamento. Arrivati in sede, siamo tra i primi, Andrea Bottega saluta affabile chiunque incontri. Io sorrido e chiedo, chi è quello là…e l’altro? Ci sono tutti, nell’ordine, CISL, CGIL, UIL, FIALS, NURSING UP, FSI DEMOCRATICA, FSI USAE e infine, ma non ultimo, il NURSIND. Ci raggiungono all’appuntamento Romina Iannuzzi del Direttivo Nazionale Nursind responsabile del settore privato e Stefano Barone Segretario territoriale NurSind Roma. La squadra della Dirigenza dell’ARAN con il capo delegazione dott. Rucco che  siede in testa al tavolo, accanto a me (fortunatamente….) il Dott. Saverio Proia che conosco e saluto.

Distribuiscono il documento con i temi del giorno da trattare, il Dirigente dell’ARAN, Gianfranco Rucco avvia la discussione e subito interviene il rappresentante dell’FSI USAE, ritiene che l’ARAN abbia impropriamente convocato al tavolo della trattativa persone non legittimate, la censura è rivolta ai rappresentanti dell’FSI Democratica. La bagarre sulla questione dura circa un quarto d’ora. La riunione rischia di saltare? No continua, con 2-3 interventi i dirigenti ARAN riescono ad avere la meglio, ritengono che “queste siano beghe interne” ancora insolute. Si va avanti, in fretta sfoglio i documenti. I capitoli sono 4: Il lavoro a tempo determinato, Il contratto di somministrazione, il lavoro a tempo parziale e la responsabilità disciplinare. I dirigenti dell’ARAN, illustrano il fine e le motivazioni dell’articolato e iniziano le consultazioni, 10 minuti per ogni sigla sindacale, i primi interventi dei confederati CISL, CGIL, UIL, si soffermano su alcuni particolari, per cui mi sorge spontaneo il dubbio, sono molto scaltri o hanno esaminato prima il documento?

Le altre rappresentanze in successione impiegano il loro tempo disponibile in interventi dai contenuti generali e di principio. La categoria degli infermieri è richiamata alcune volte, sono abbastanza stupita, probabilmente la nostra presenza (del NurSind), ha avuto influenze positive, ora anche le altre organizzazioni sindacali si stanno accorgendo che esistiamo.

Siamo lì, e sanno che il nostro stipendio è ricavato dalla nostra professione d’infermieri! Anzi mi chiedo…quanto sarà il loro stipendio? È giunto il nostro momento, Andrea prende la parola, è preparato, sui 4 capitoli riesce ad entrare nel merito ed individuare alcuni elementi da chiarire, così trascritti porterebbero ad interpretazioni in danno dei diritti dei lavoratori e probabilmente anche ad una maggiore inefficienza dei servizi aziendali

La riunione ha fine con l’impegno da parte delle OO.SS. d’inviare a breve per mail, le integrazioni/modifiche al testo.

 

A casa

….Ritorno al paesello natio, rifletto sulla giornata. È un mondo a me sconosciuto, le relazioni e interconnessioni tra le parti sono complesse e profonde, non nascoste, traspaiono a tratti. Il clima è informale, simile a quello di altre riunioni regionali a cui ho partecipato. Il gap però tra le richieste delle OO.SS. e le proposte datoriali molto, troppo ampio. Criptica la parte datoriale, ascoltano, prendono appunti, leggeranno e valuteranno nel merito le proposte di NurSind per gli infermieri? Riusciranno a “trovare la quadra”? Benché ci siano possibilità, forse ancora tempo…nell’intimo sento che il colore dominante resta quello di questa giornata, cielo grigio su… sognando…California.