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Aggressioni al personale infermieristico - Nuovo caso al Pronto Soccorso di Sassari

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 14/03/2018 vai ai commenti

NurSind dal territorioSardegna

 

Ennesima aggressione al pronto soccorso di Sassari sabato scorso, dai connotati drammatici per la dinamica e per le conseguenze che avrebbe potuto avere.

La cronaca riporta di due persone che si sono presentate nella struttura chiedendo aiuto perché una delle due ferite alla testa. Il personale addetto al triage, assegnato il codice colore al paziente ha invitato i due ad attendere il loro turno in sala d'attesa; la pretesa era però ben diversa e presto la scena si è trasformata in un terribile set del cinema dove però di finto e recitato non c'era nulla.

Una visita immediata per curare la ferita alla testa che non pareva proprio poter attendere il proprio turno, non già per la gravità del caso in base ai riscontri clinici, quanto per l'impazienza e per il verosimile stato di ebrezza alcoolica di chi della ferita si lamentava, questa la richiesta avanzata dai due. A nulla sono valse le disposizioni degli infermieri di fronte alla reazione rabbiosa dei due che non volevano saperne di calmarsi ed attendere il loro turno, nemmeno dopo essere stati informati che i medici in servizio erano occupati nella gestione di casi evidentemente ben più gravi. I due sono andati in escandescenza e hanno cominciato quindi a rompere tutto quello che si trovavano di fronte mandando nel panico tutti gli astanti. Nulla o quasi ha potuto la guardia giurata armata che ha rischiato di vedersi sfilare la pistola dalla fondina e peggio è successo quando, per cercare di placare gli animi, ai due è stato consentito di varcare la soglia protetta che divide la sala d'attesa dalla zona interna dell'unità operativa. Infatti, alla vista di un medico richiamato dalle urla in corridoio, i due hanno dato sfogo a tutta la loro rabbia scagliandosi contro il personale e qualsiasi cosa costringendo gli infermieri a rifugiarsi nella parte più interna della struttura. Solo il successivo intervento dei carabinieri ha riportato i due a più miti consigli consentendo la ripresa delle normali attività di soccorso e cura cui alla fine sono stati sottoposti anche loro.

E' verosimile che l'azienda presenti un esposto dopo aver manifestato piena solidarietà a tutti i protagonisti dello spiacevole episodio.

Come dicevamo non è la prima volta che al pronto soccorso di Sassari si vivono veri momenti di terrore, ricordiamo il caso della collega colpita con una testata al volto per esempio. E c'è da dire che dopo il risoluto intervento degli rls, che hanno denunciato con forza la gravità della situazione e la lentezza con cui l'azienda si faceva carico di un programma di interventi volti ad aumentare il livello di sicurezza, si sia effettivamente provveduto alla realizzazione di opere di chiusura e protezione dell'area triage, di installazione di videocamere di sorveglianza e di autorizzazione allo stazionamento di una guardia armata h 24.

Evidentemente qualcosa continua a non andare come dovrebbe e gli infermieri del triage in primis e tutti gli operatori della struttura, continuano ad essere sottoposti ad un ulteriore grave rischio che sembra impossibile portare ad una soglia prossima allo zero. Cosa sarebbe potuto accadere se l'arma della guardia giurata fosse finita davvero nelle mani dei due delinquenti non è nemmeno immaginabile.

E' chiaro però che probabilmente anche la presenza di una sola guardia armata non sia sufficiente ed è per questo che la segreteria territoriale NurSind Sassari ha annunciato di voler chiedere il raddoppio della vigilanza stabile armata anche alla luce di una recente delibera riguardante proprio la dotazione aziendale di tali addetti alla sicurezza.

 

Andrea Tirotto