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Infermiera denuncia irregolarità in sala operatoria. Il giudice legittima il trasferimento in altra unità operativa

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 15/03/2018 vai ai commenti

AbruzzoLeggi e sentenze

E’ stato respinto il ricorso dell’infermiera in servizio presso l’ Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, che questa estate a fronte delle denunce in merito al blocco operatorio dove lavorava, era stata trasferita, in un’altra unità operativa, a suo dire ingiustamente.

Il Giudice del lavoro del tribunale di L’Aquila ha dichiarato legittimo il trasferimento.

I fatti

La vicenda risale a questa estate quando, un’infermiera del blocco operatorio dell’Ospedale San Salvatore, aveva denunciato alcune irregolarità in seno alla propria unità operativa. Denunce alle quali aveva fatto seguito l’ispezione dei Nas che, non aveva riscontrato quanto detto dall’infermiera, ovvero:

  • Fumo al blocco operatorio e perfino nelle sale del responsabile antifumo , buchi nella filiera di controllo dell’utilizzo degli stupefacenti e sparizioni non denunciate, uscite di emergenza ingombrate da armadi e carrelli, strumenti monouso sterilizzati e riutilizzati, contestazioni su indennità percepite, turni e organizzazioni.

 

Alle gravi accuse mosse dall’infermiera seguì in autunno,un documento di sfiducia verso quest’ultima, firmato da 11 medici del blocco operatorio, che ebbe come effetto il trasferimento della dipendente in un’altra unità operativa, il day surgery, decisione alla quale si è opposta contestando il carattere punitivo del provvedimento, e trascinando l’azienda in tribunale.

 

Ora, il giudice ha così accolto le motivazioni dell’azienda sanitaria, assistita dagli avvocati Silvia Catalucci, Antonio e Francesco Valentini di L’Aquila, e decretato la legittimità dell’atto.

 

da Quotidiano Sanità