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Infermieri. Uno su quattro subisce Mobbing. NurSind Teramo: “La Asl sta provvedendo ad arginare il fenomeno”.

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La Redazione
Pubblicato il: 27/03/2018 vai ai commenti

AbruzzoAttualitàNurSind dal territorio

Qualche medico pensa di stare nel 1950, ed esaspera alcuni atteggiamenti vessatori nei confronti degli infermieri”, a parlare è Giuseppe De Zolt, segretario territoriale NurSind Teramo, il mobbing è un problema ancora presente e grave, nonostante la sensibilità mostrata dalla Direzione e dalla Gestione del Personale della Asl di Teramo che, come hanno fatto per il percorso del codice rosa nei PS per le violenze di genere, stanno iniziando a cercare di porre un argine al problema, coinvolgendo il CUG comitato unico per le pari opportunità”.

Cos’è il mobbing

Il Mobbing è una forma di violenza fisica o psicologica perpetrata nei luoghi di lavoro, determinata da una specifica strategia, mirata ad emarginare l’individuo dal processo lavorativo.

Si definisce mobbing verticale quello messo in atto dai vertici aziendali e, mobbing orizzontale, quello attuato da uno o più colleghi.

Il termine mobbing fu utilizzato per la prima volta nel 1969, da Konrad Lorenz, indicando il comportamento aggressivo degli uccelli intenti a difendere il proprio territorio.

Il termine venne ripreso negli anni ottanta da Leymann, che ne estese il significato agli uomini, indicando il disturbo psicologico osservato in alcuni impiegati ed operai svedesi che avevano subito vessazioni sul posto di lavoro.

E proprio la Svezia è la culla degli studi sul mobbing, dove il termine acquista spessore, e dove viene definito nella sua completezza, aggiungendo che si può parlare di mobbing quando questo, si presenta con una certa frequenza e per un tempo prolungato.

In Italia il fenomeno emerge negli anni novanta quando cominciarono ad essere presentate le prime denunce per maltrattamento sul luogo di lavoro.

Da allora non sono stati compiuti grandi passi avanti, il mobbing è ancora un fenomeno riconosciuto a discrezione del giudice; a fare da giurisprudenza le diverse sentenze di condanna nei confronti del mobber, ma il vuoto legislativo permane ancora prepotente.

Il mondo della sanità, non è esente dal mobbing, anzi secondo diversi studi, la probabilità che questo si sviluppi è 7 volte maggiore rispetto ad altri contesti lavorativi.

Il 26,6 % degli infermieri è vittima di comportamenti ostili sul lavoro, una o più volte alla settimana.

Nel mobbing i protagonisti vengono detti “Attori” ed ognuno di questi “recita” una parte ben precisa e che, direttamente o indirettamente, va ad influire sullo scatenarsi di azioni più o meno mobbizzanti, e sono i:

  • Mobbers: sono quella categoria di persone che hanno un comportamento vessatorio e compiono azioni mobbizzanti verso le vittime

  • Vittime: (o mobbizzati): sono coloro che subiscono le azioni vessatorie dei mobbers

  • Spettatori: Sono coloro che assistono indifferenti alle azioni del mobber (o le favoriscono in modo più o meno diretto).

Un aspetto sottovalutato questo, ma che spesso amplificano lo stato di prostrazione psicologica della vittima.

Ad essere mobbizzate sono per lo più le donne rispetto agli uomini.

Proprio nei giorni scorsi a Teramo la Asl di Circonvallazione Ragusa è stata condannata dal Tribunale sezione lavoro, al reintegro dell’infermeria vittima di mobbing, nella UO di origine.

Medici ed infermieri avevano vessato l’infermiera, impedendole l’accesso alle informazioni riguardanti i corsi di formazione e con la prolungata attribuzione di compiti dequalificanti rispetto al proprio profilo.

 

da il Messaggeri Teramo

da  Mobbing in area sanitaria Un'indagine sul personale infermieristico,