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Gli Infermieri saranno sempre meno. Una delibera abbassa i tempi di minutaggio veneti.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 06/04/2018 vai ai commenti

AttualitàNurSind dal territorioNursingVeneto

Con la Delibera n. 52 del 20705/2014, la Regione Veneto stabilisce che il metodo per definire il fabbisogno infermieristico sia quello del minutaggio dell’assistenza.

La delibera in questione, ancora oggi vigente,“Definizione dei valori minimi di riferimento per il personale di assistenza del comparto dedicato alle aree di degenza ospedaliera. Articolo 8, comma 1, della L.R. 29 giugno 2012, n. 23. Deliberazione n. 179/ CR del 30 dicembre 2013”, determina i valori minimi di riferimento per la misurazione dell'assistenza ai degenti da parte del personale infermieristico e degli operatori socio sanitari impiegati nelle aree di degenza dei presidi ospedalieri della Regione Veneto.

I tempi minimi di assistenza che fissano il fabbisogno di personale sono:

  • 700 minuti a paziente (ogni giorno) per l’area critica

  • 350 minuti per l’area neonatale e 200 per quella pediatrica

  • 230 minuti per malattie infettive

  • 190-195 minuti per medicina interna o specialistica, chirurgia generale o specialistica, ostetricia-ginecologia

  • 175 minuti per la lungodegenza e la riabilitazione.

 

Tale delibera, valida per le strutture pubbliche, è stata poi applicata alle strutture private ed accreditate.

Proprio dal settore privato, è arrivata la proposta al ribasso del minutaggio, che ha condotto alla nuova delibera.

Aiop, ha proposto una ulteriore diminuzione dei tempi di minutaggio per la lungodegenza e la riabilitazione, scendendo dai 175 minuti ai 140 minuti, sia in relazione al personale infermieristico che agli Oss.

La ragione di questo risiede nel tempo di assistenza al degente che, nella strutture di riabilitazione è maggiore a carico del fisioterapista piuttosto che all’infermiere. Allo stesso modo per gli Oss, visto che le mansioni alberghiere sono affidate a servizi esterni.

Dopo lunghe discussioni, in Commissione sanità regione Veneto, è arrivato il parere favorevole dalla maggioranza (astenuto PD, contrario M5S).

Il vero problema adesso è che questa nuova delibera possa essere applicata al settore pubblico, dove la presenza del fisioterapista nella riabilitazione del paziente acuto è limitata.

Ci troviamo ancora una volta a dover ribadire che l’assistenza infermieristica non può essere un mero conto ragionieristico e che questa dovrebbe essere misurata in termini di esito e non su un processo di cura.

Il NurSind ha sempre sostenuto per quanto riguarda l’assistenza infermieristica che essa va misurata in quantità (di risorse e di diverse figure professionali) e qualità attraverso degli indicatori di esito perché ciò che risulta essere primario per chi lavora in sanità è l’esito che la propria opera ha sul malato e sulla comunità in cui agisce.

 

Da il Giornale di Vicenza