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Legge 104. Licenziato chi abusa dei relativi permessi. La sentenza

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 06/04/2018 vai ai commenti

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Il dipendente che abusa dei permessi relativi alla Legge 104/1992, deve essere licenziato.

A stabilirlo la sentenza n. 8209 del 4 Aprile 2018, che ha legittimato il licenziamento di una dipendente di una Asl, per aver abusato dei permessi legge 104/92, ed averne insistentemente negato l’abuso.

 

I fatti

La ricorrente, una dipendente della Asl 3 di Genova, aveva impugnato il licenziamento disciplinare, che le era stato notificato a causa della condotta tenuta, ovvero, per aver abusivamente fruito dei permessi della Legge 104, negandolo inoltre più volte.

 

Sia il tribunale di Genova che il la Corte di Appello hanno rigettato il ricorso e confermato il licenziamento.

Alla condotta della dipendente è stata attribuita la perdurante ipotesi di dolo e secondo quanto deciso dal Giudice, nemmeno la pregressa condotta lavorativa ed il contingente precario stato psichico possono essere attenuanti per la gravità dell’abuso del diritto addebitato alla donna.

 

 

La legge 104 è ossigeno per i disabili ed i familiari di questi, ma è necessario salvarla dai furbetti che ne abusano.

E’ il caso della Dirigente della provincia autonoma di Trento, Luisa Zappini, che da mercoledì è agli arresti, adesso ai domiciliari, per truffa aggravata e peculato: avrebbe abusato dei permessi della legge 104, approfittando di questi per andare in vacanza anche a migliaia di chilometri dall’infermo da assistere.

L’indagine sarebbe scattata su segnalazione di consigliere provinciale del M5S e si sono concentrate su alcuni casi viaggi sospetti alle Hawaii, New York e Parigi.

 

Secondo i dati Inps relativi al 2016, l’utilizzo della 104 tra i dipendenti della Pubblica amministrazione è quattro volte maggiore rispetto all’impiego privato.

In termini di assenze medie, spiccano i Ministeri e gli enti pubblici non economici, dove i giorni impegnati in permessi sono oltre 5 per le donne e circe 3 e mezzo per gli uomini.

La distribuzione geografica dei permessi vede in testa le regioni dell’Umbria, Lazio e Sicilia.

L’ esborso dello Stato, che consiste nelle somme versate all’Inps per i permessi retribuiti nel privato in via diretta ed, in via indiretta nel costo delle prestazioni lavorative non rese dai dipendenti pubblici, è di 1,3 miliardi nel privato ed 1,8 miliardi per il pubblico.

 

 

 

Da Il Messaggero

 

 

da Sentenzeweb

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