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NurSind Alessandria. Personale S. Antonio e Biagio: sono quasi 24mila i giorni di ferie residui

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La Redazione
Pubblicato il: 12/04/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaPiemonte

 “Abbiamo chiesto all’Azienda di organizzare al più presto un piano d’emergenza per la risoluzione della criticità - ormai cronica”

 

Quasi 24mila giorni di ferie residui. E’ questo il preoccupante ed emblematico dato che riguarda le giornate di ferie residue accumulate dal personale dell’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria.

Per tale ragione, nei giorni scorsi, la segreteria Nursind di Alessandria, che più di ogni altra sigla sindacale rappresenta gli infermieri alessandrini, ha chiesto all’Azienda di organizzare al più presto un piano d’emergenza per affrontare e sopperire le criticità presenti, rendendosi disponibile a collaborare; ora è in attesa di un riscontro immediato.

Per il sindacato delle professioni infermieristiche, che è pronto ad affrontare le prossime elezioni RSU del 17-18-19 aprile con 22 candidati preparati per l’ASO e 10 candidati per l’ASL, esistono infatti casi non più tollerabili, con dipendenti che hanno accumulato un numero di ferie residue che si aggira intorno ai 90-100 giorni.

Nonostante l’accordo raggiunto sullo smaltimento delle ferie arretrate, fortemente voluto e proposto dalla stessa dirigenza nel dicembre 2015, il patto non è stato applicato, e così ferie residue, carenza di personale e rientri sul riposo continuano ed essere elementi critici all’interno del sistema sanitario locale. 

“Questa situazione – sottolinea Salvatore Lo Presti, segretario territoriale di Nursind Alessandria e membro del direttivo nazionale – crea discriminazione e differenze tra dipendenti che hanno potuto godere ed usufruire dei benefici dell’accordo e dipendenti, che per colpe non loro, non hanno potuto  esercitare gli stessi diritti. Il personale interessato, quasi nella sua totalità, è sanitario”.

Ma tutto nasce dalla carenza cronica di personale, che oltre che sullo smaltimento ferie, si ripercuote gravemente sulla qualità assistenziale. Per Nursind, un’Azienda che colloca il personale in questa posizione mette a rischio prima di tutto la sicurezza dei dipendenti stessi e conseguentemente mette a repentaglio la sicurezza dell’utenza.

“Il continuo abbandono del posto di lavoro del personale, che preferisce spostarsi verso altre strutture sanitarie più lontane, anche se risiede ad Alessandria – afferma Francesco Pesce, Segretario Aziendale di Nursind Alessandria – deve essere un chiaro segnale di come la situazione sia piuttosto critica, ed evidenzia il grande impegno e la competenza del Dipsa (Direzione delle Professioni Sanitarie) e dei Coordinatori, che nonostante le poche e a volte insufficienti risorse messe a loro disposizione, riescono comunque a garantire al paziente un servizio sempre d’eccellenza. Nei prossimi mesi sono in previsione uscite di parecchi CPSI (collaboratore professionale sanitario infermieri), qualcuno si è chiesto e si è dato delle risposte  riguardanti i motivi di questo fuggi fuggi generale? Tutto questo – prosegue Pesce – comporta vuoti organizzativi in concomitanza del periodo estivo, che potrebbero comportare addirittura la chiusura di qualche servizio a discapito dell’utenza, oltre alla difficoltà di garantire i turni necessari, con l’inevitabile conseguenza di richiedere ancora una volta ai dipendenti di rinunciare al proprio riposo che è imprescindibile per garantire il recupero psicofisico necessario”.