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Sanità. NurSind :“La gestione del 118 resti pubblica. Infermieri esclusi dal tavolo tecnico”

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La Redazione
Pubblicato il: 17/04/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaToscana

Il sindacato autonomo Nursind, “Stop ai privati nella risposta all’emergenza”


Firenze, 17 aprile 2018 –
“Restiamo basiti nell’apprendere che a livello regionale è in elaborazione un progetto per la nascita di un’Agenzia Regionale gestita da privati per il servizio del 118”. Così Gianni Piccini, coordinamento Nursind Toscana, commenta alcune notizie comparse nei giorni scorsi sulle pagine dei giornali. “Gli infermieri sono stati esclusi dalla commissione tecnica che sta lavorando sul progetto, una mancanza grave a cui chiediamo di porre immediatamente rimedio”.

“In Toscana il 118 e la risposta territoriale all’emergenza dichiara Piccini - ha da sempre una struttura complessa e basata su solide fondamenta quali sono il personale medico, quello infermieristico e le associazioni di volontariato. Negli ultimi anni questo sistema è andato incontro a profonde evoluzioni e radicali cambiamenti di assetto, riuscendo sempre a garantire elevati standard di qualità, anzi, migliorandoli nel corso del tempo”.

Come Organizzazione Sindacale siamo favorevoli all’istituzione di un’Agenzia Regionale per la gestione del servizio del 118sottolinea il Nursind Toscana - perché ci può permettere di uniformare la risposta all’emergenza in tutto il territorio. Purché resti a gestione pubblica. Vogliamo la garanzia che questo sistema opererà anche in futuro con personale sanitario pubblico e non privato come accade in altre Regioni, non senza il riscontro di importanti criticità”.

“Auspichiamo inoltre che questo piano preveda gli infermieri a bordo dei mezzi di soccorso nelle realtà dove non sono presenti. Per assicurarci di questo e altri punti che riteniamo fondamentali, chiediamo pertanto la presenza nella commissione tecnica di almeno tre infermieri (uno per ogni Asl toscana), da individuare a cura dell’Ordine Professionale, e il coinvolgimento nel piano delle sigle sindacali, senza le quali sarà difficile la buona riuscita del progetto”, conclude Piccini.