Il ruolo dell’Infermiere nell’antibiotico-resistenza. Ecco i 5 punti fondamentali in cui interviene con successo
Sono ben 4 milioni le infezioni antibiotico- resistenza registrate ogni anno in Europa, circa 37.000 decessi stimati, con un assorbimento delle risorse sanitarie e non, pari a 1,5 miliardi/anno.
(Un nuovo temibile avversario: l'antibiotico- resistenza)
Tra i batteri gram-positivi, quelli con maggiore resistenza agli antibiotici sonoStaphylococcus aureus resistente alla meticillina (-oxacillina), gli pneumococchi resistenti ai beta-lattamici e multiresistenti, gli enterococchi vancomicina-resistenti. Tra i gram-negativi, le resistenze principali sono le beta-lattamasi a spettro allargato, Klebsiella pneumoniae, Escherichia coli, Proteus mirabilis, la resistenza ad alto livello alle cefalosporine di terza generazione tra le specie di Enterobacter e Citrobacter freundii, le multiresistenze osservate in Pseudomonas aeruginosa, Acinetobacter e Stenotrophomonas maltophilia.
Una volta acquisita la resistenza, i batteri si trasformano in temibili killer che agiscono proprio dove vivono le persone malate, ricoverate nei reparti di oncologia, rianimazione, ematologia e sottoposte a trattamenti invasivi.
L'abuso e l'utilizzo inappropriato degli antibiotici hanno contribuito alla comparsa di batteri resistenti. Il problema è ulteriormente aggravato dalla auto-prescrizione di antibiotici da parte di individui che ne assumono senza la prescrizione di un medico qualificato, e dall'uso non terapeutico degli antibiotici come promotori della crescita in agricoltura e negli allevamenti animali.
La resistenza agli antibiotici è una minaccia per la salute globale e sia gli sforzi nazionali che quelli internazionali hanno sottolineato la necessità di trovare una soluzione.
Nel 2014, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno chiesto agli ospedali di disporre di programmi di gestione antibiotica, basati sulle evidenze scientifiche, che hanno comunque sempre coinvolto medici e farmacisti.
Gli infermieri hanno sempre svolto un ruolo marginale nel programma di antibiotico resistenza, mentre diversi studi hanno rilevato come l’assenza degli infermieri abbia contribuito a ridurre il successo dei programmi di gestione antibiotica.
Nello specifico gli infermieri potrebbero svolgere un ruolo importante nell'ottimizzare il trattamento antibiotico:
1) valutando la necessità medica delle colture di urina e d ematiche
2) assicurare le corrette tecniche di coltura delle urine e del sangue
3) favorendo il passaggio da antibiotici per via endovenosa (IV) a orale (PO)
4) registrare un’accurata anamnesi di eventuali allergie ai farmaci a base di penicillina
5) valutare la sospensione dell’ antibiotico.
Questi cinque punti sono fondamentali nel miglioramento dell’approccio all’uso degli antibiotici perché:
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le procedure corrette di urinocoltura ed emocoltura promuovono il trattamento della terapia mirata
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il passaggio rapido dalla terapia endovenosa a quella orale permette una ospedalizzazione più breve
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conoscere eventuali allergie permettono una terapia ottimale
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ed è stato dimostrato che la sospensione degli antibiotici riduce l’uso di questi senza fondamento scientifico.
Lo studio è stato condotto su nove focus group e 4 interviste con 49 infermieri clinici, 5 infermieri e 7 esperti di prevenzione dell'infezione e sono stati condotti in 2 ospedali universitari pediatrici e per adulti.
Risultati
La gestione antibiotica guidata dall'infermiere è stata percepita come un'estensione del ruolo degli infermieri, data la posizione di garanzia che questi hanno nei confronti dei pazienti.
Tre pratiche sono state percepite in modo più favorevole:la valutazione della necessità delle colture urinarie ed ematiche, la garanzia di corrette tecniche di coltura e l’incoraggiamento al passaggio dagli antibiotici da EV a per OS.
Le restanti raccomandazioni sono state percepite come prive di rilevanza o non inerenti alla professione infermieristica.
Conclusioni
Gli infermieri sembravano entusiasti di partecipare alla gestione antibiotica, resta la necessità di una formazione che permetta a questi di collaborare attivamente nella stesura di un programma per la gestione degli anribiotici.
Exploring the nurses' role in antibiotic stewardship: A multisite qualitative study of nurses and infection preventionists.
Autore:
Carter, Eileen J.; Greendyke, William G.; Furuya, E. Yoko; Srinivasan, Arjun; Shelley, Alexa N.; Bothra, Aditi; Saiman, Lisa; Larson, Elaine L.