La checklist degli infermieri utilizzata per conoscere i fattori predittivi della mortalità in terapia intensiva
Conoscere la previsione accurata della prognosi dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive è fondamentale per orientare un’efficace gestione clinica, per valutare la qualità delle cure e per il miglioramento dello standard di queste. L’identificazione precoce dei pazienti ad alto rischio consente di utilizzare le risorse in modo più appropriato e previene morbilità e decessi evitabili.
Lo studio preso in esame si propone di andare ad identificare quelli che sono i fattori indipendenti che determinano la morte o la dimissione dei pazienti i TI.
Sono stati reclutati 880 pazienti afferenti alla terapia intensiva del Namazi Hospital, Shiraz University of Medical Sciences, Shiraz, Ira, da gennaio 2013 a Dicembre 2015.
I dati sono stati raccolti utilizzando le cartelle cliniche ed una ckecklist creata dagli infermieri, che conteneva le seguenti variabili:
-
Età, sesso, data di ricovero, data di dimissione o di morte
-
PA, FC, TC, FR
-
concentrazione di Sodio, Glucosio, Azotemia, Creatinina, Albumina, Bilirubina
-
Ematocrito e formula leucocitaria
-
FiO2, PO2, PCO2, HCO3-
-
punteggio Scala di Glascow
Degli 880 pazienti, 41 sono stati eliminati dallo studio perché trasferiti ad altra unità di terapia intensiva.
Degli 839 rimasti, 682 sono stati dimessi (il 77,5%) e 157 sono deceduti (il 17,8%).
Lo studio ha dimostrato come l’età, la frequenza massima, livelli alti di sodio, di ph , di bilirubina, anuria, e punteggio minimo di Glascow fossero associati ad un rischio maggiore di morte, mentre livelli bassi di ph e livelli alti di ematocrito ne di diminuissero la probabilità.
Da:
Predictive factors associated with mortality and discharge in intensive care units: a retrospective cohort
study
Mohammad Ghorbani1
, Haleh Ghaem2
, Abbas Rezaianzadeh3
, Zahra Shayan4
, Farid Zand5
, Reza Nikandish6
ph credit: dal web