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Dal cateterismo vescicale a quello periferico. Ecco tutto quello che non si dovrebbe fare. 31 le Raccomandazioni Fnopi

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 24/05/2018 vai ai commenti

Nursing

Una medicina Sobria, Rispettosa e Giusta, è questa l’essenza del progetto di Slow Medicine, al quale hanno aderito professionisti sanitari e cittadini.

Fare di più, non significa fare di meglio”, è questo lo slogan sul quale si basano le 220 raccomandazioni emanate ed implementate nel SNLG dell'ISS come da legge 24/2017.

La legge 24/2017 sulla responsabilità professionale sanitaria prescrive che, in assenza di linee guida pubblicate nell’SNLG si faccia riferimento alle “buone pratiche clinico-assistenziali”, senza ulteriori chiarimenti e prevede che le società scientifiche e associazioni tecnico scientifiche italiane, previa iscrizione nel registro del ministero della Salute, costituiranno il corpus di Linee Guida dell’SNLG, dopo la verifica della qualità metodologica delle stesse da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, custode (e garante) dell’SNLG.

Il progetto Slow Medicine, si basa sull’assunzione di responsabilità dei professionisti sanitari nelle scelte di cura e sulla partecipazione dei pazienti e dei cittadini, e viene attuato attraverso:

 

• le raccomandazioni di Società Scientifiche e Associazioni Professionali italiane su esami diagnostici, trattamenti e procedure che, secondo le conoscenze scientifiche disponibili, non apportano benefici significativi alla maggior parte dei pazienti ai quali sono prescritti, ma possono, al contrario, esporli a rischi;

 

• il miglioramento del dialogo e della relazione dei medici e degli altri professionisti con pazienti e cittadini, perché possano essere effettuate scelte informate e condivise nell’ambito di un rapporto di fiducia;

 

• una diffusa informazione e formazione dei medici e degli altri professionisti sanitari;

 

• la messa a punto di materiale informativo per cittadini e pazienti;

 

• un’ampia condivisione con cittadini, pazienti e loro rappresentanze.

 

Sono Partner del progetto: FNOMCeO, FNOPI (ex Federazione IPASVI), l’istituto Change di Torino, Altroconsumo, Partecipasalute, la Federazione per il Sociale e la Sanità della provincia autonoma di Bolzano, l’Agenzia Regionale di Sanità della Regione Toscana, la società editoriale e giornalistica Zadig srl.

Sostiene il progetto anche il Sindacato Nazionale di Area Radiologica (SNR). Infine, condividono simbolicamente il progetto come Patrocinatori Slow Food e il Comitato delle Regioni e Province autonome per la sicurezza delle cure.

Il progetto “Fare di più non significa fare meglio - Choosing wisely Italy” è entrato a far parte del movimento Choosing Wisely International in occasione del suo primo incontro, ad Amsterdam nel giugno 2014.

 

Sono 31 le Raccomandazioni messe a punto ed emanate dalla Fnopi.

1. Non utilizzare il cateterismo vescicale in assenza di specifica indicazione. Se indispensabile,

attenersi alle linee guida in materia di scelta dei presidi, procedura di inserzione, gestione,

precoce rimozione ed educazione al paziente. AIURO

 

2. Non fare ricorso al cateterismo vescicale per la gestione dell'incontinenza o per l’esecuzione di

semplici test diagnostici. ANIMO

 

3. Non praticare cateterismo vescicale con presidi in lattice e a due vie, di calibro inferiore a 22 ch

per gli uomini e 20 ch per le donne, in pazienti con diagnosi sospetta e/o accertata di

macroematuria. AIURO

 

4. Non fare ricorso alla ginnastica vescicale (chiusura ripetuta del catetere) prima della rimozione

del catetere vescicale. (IPASVI- AIURO – ANIMO)

 

5. Non lasciare in sede qualsiasi tipo di catetere venoso (centrale, periferico, a breve, medio e

lungo termine) se non è più presente il problema per cui vi si è fatto ricorso. ANIMO

 

6. Non sostituire i cateteri venosi periferici ad intervalli regolari ma in base a valutazione clinica.

ANIARTI

 

7. Non sostituire dispositivi (nei bambini) senza avere prima verificato l’integrità cutanea. IPASVI

ped

 

8. Non utilizzare in modo improprio dispositivi di raccolta per stomie con placca convessa. (IPASVI

-AIOSS)

 

9. Non triturare e camuffare negli alimenti i farmaci prima di somministrarli a pazienti con

difficoltà di deglutizione e/o tramite SNG (Sondino Naso Gastrico) e/o PEG (Gastrostomia

Endoscopica Percutanea), se non specificato dalle indicazioni farmacologiche. ANIMO

 

10. Non fare ricorso abituale alla contenzione come strumento di gestione del rischio cadute.

ANIMO

 

11. Non eseguire aspirazioni endotracheali (attraverso una protesi ventilatoria) ad intervalli regolari

ma in base a indicatori precoci di ritenzione di secrezioni bronchiali. ANIARTI

 

12. Non sostituire ad intervalli regolari i circuiti del ventilatore meccanico per ridurre il rischio VAP

(Ventilator Associated Pneumonia). ANIARTI

 

13. Non utilizzare routinariamente presidi di protezione individuale (camici, mascherine, copricapo,

guanti,….) per l’accesso dei familiari nei reparti di terapia intensiva. ANIARTI

 

14. Non sostituire l’igiene delle mani con l’utilizzo dei guanti monouso non sterili. Utilizzare il

prodotto a base alcolica come prima scelta per l’igiene delle mani routinaria. ANMDO- SitI

 

15. Non utilizzare i guanti in alternativa all’igiene delle mani con soluzione alcolica per

l’esecuzione di manovre assistenziali prive di rischio biologico ed in particolare in presenza

di un paziente portatore di batteri multiresistenti agli antibiotici (MDRO). ANIPIO

 

16. Non utilizzare prodotti antisettici routinariamente in aggiunta o in sostituzione ad un

normale detergente nel bagno/ doccia pre operatorio. ANIPIO

 

17. Non applicare precauzioni standard ed aggiuntive nell’assistenza ad un paziente affetto da

un microorganismo “alert” multiresistente senza aver valutato la tipologia del

microrganismo “alert” multiresistente coinvolto. ANIPIO

 

18. Non mantenere l’isolamento precauzionale alla risoluzione dei sintomi nei pazienti con

diarrea da Clostridium difficile. ANIPIO


19. Non utilizzare in modo improprio sostanze chimiche per la detersione del complesso stomale.

IPASVI -AIOSS

 

20. Non utilizzare disinfettanti istiolesivi sulla cute integra nei soggetti anziani, allettati, con cute

fragile e/o compromessa. IPASVI -AIUC

 

21. Non mantenere routinariamente il digiuno pre-operatorio dalla mezzanotte antecedente

l’intervento chirurgico d’elezione. ANIARTI

 

22. Non eseguire la tricotomia pre-operatoria con rasoio a lama in previsione di un intervento

chirurgico (IPASVI -AICO)

 

23. Non effettuare la valutazione del dolore senza l’utilizzo di scale standardizzate nell’immediato

periodo post-operatorio. AIURO

 

24. Non rinnovare la medicazione del sito chirurgico nelle prime 48 ore dopo l’intervento in assenza

di complicanze. AIURO

 

25. Non sostituire la medicazione della ferita chirurgica prima che siano trascorse 48 ore

dall’intervento. ANIPIO

 

26. Non rinnovare le medicazioni avanzate poste su sito chirurgico complicato e/o infetto con

tempistiche differenti rispetto a quanto indicato dalle linee guida e dalle specifiche del

prodotto. AIURO

 

27. Non seguire protocolli di mobilizzazione e di cura delle lesioni da pressione (LDP) secondo

protocolli "standard" nel paziente morente. ANIMO

 

28. Non eseguire lo screening uditivo alla nascita ma almeno dopo 48 ore di vita in un centro nascita di 1°livello. IPASVI

 

29. Non riscaldare più volte il latte artificiale e materno prima di somministrarlo al bambino. IPASVI

 

30. Non riscaldare il latte a temperature inadeguate per evitare la decomposizione nutritiva e

conservarlo in maniera adeguata. IPASVI

 

31. Non utilizzare la contenzione fisica come prima scelta durante le procedure dolorose nel

bambino. IPASVI

 

da Fnopi