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Neonato ustionato. Infermiera e puericultrice indagate, avrebbero affidato il bimbo ad una allieva. Sospeso il primario

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/06/2018 vai ai commenti

AttualitàCampaniaNurSind dal territorio

Sono gravi le responsabilità che emergono sul caso del neonato ustionato con acqua bollente durante il bagnetto, nel reparto di neonatologia del Ruggi.

 

La vicenda

Salerno, Ruggi. I fatti risalgono ad una settimana fa, quando al neonato,appena venuto alla luce, come da protocollo, veniva fatto il bagnetto, utile alla rimozione della vernice caseosa, rivestimento lubrificante, atto a proteggere il feto dal liquido amniotico.

Qualcosa però va storto, il bambino comincia a mostrare degli evidenti arrossamenti, si pensa inizialmente ad una reazione allergica, ma sottoposto il neonato alla visita del chirurgo pediatrico, quelle che sembrano manifestazioni allergiche, sono ustioni sul 20% del corpicino, provocate dall’acqua bollente del bagnetto.

Da qui il trasferimento al Cardarelli di Napoli e l’apertura delle indagini.

 

Tre gli operatori indagati: una puericultrice, un’infermiera e la Responsabile dell’UO di neonatologia.

 

Dalle indagini è emerso, che al momento del bagnetto, la puericultrice, impegnata al cellulare avrebbe affidato il neonato ad una allieva , omettendone il controllo, così come l’infermiera di turno.

L’allieva, munita di guanti come da protocollo, non si sarebbe resa conto della temperatura dell’acqua, sotto il quale gettito avrebbe posto il neonato, ustionandolo.

La Responsabile dell’UO,è stata invece temporaneamente sospesa, in quanto, appreso l’accaduto, avrebbe atteso 7 ore prima di comunicare l’accaduto alla direzione strategica dell’ospedale, decidendone autonomamente il trasferimento al Cardarelli.

Questa decisione avrebbe fatto venire meno il rapporto di fiducia tra la responsabile del Reparto e la direzione strategica, che, in attesa delle risultanze della commissione disciplinare, ha deciso la sospensione temporanea.

«Ci vorrà un po' di tempo prima che la commissione possa emettere un responso ma, data la gravità dei fatti e dopo aver valutato l'operato della Responsabile, non si poteva non dare una risposta chiara e celere per quanto accaduto».

 

Da il Mattino

ph credit: La Repubblica Napoli