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Eventi avversi. 2,8 sinistri ogni 100 infermieri. Il rapporto MedMal Claims Italia di Marsh

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 14/06/2018 vai ai commenti

Studi e analisi

Nel 2016 si sono registrati in media 39 sinistri per struttura nella sanità pubblica: è quanto emerge dalla nona edizione del report MedMal Claims Italia di Marsh.

 

Malpractice, cos’è

La malpractice sanitaria (altrimenti conosciuta come malasanità) si verifica nel momento in cui un soggetto erogatore di servizio (azienda ospedaliera, medico, ecc) – non rispettando le linee guida minime per la assistenza specializzata – provoca danni o lesioni gravi e permanenti (o morte) al Paziente.

Questi eventi – che spesso sono esclusivamente conseguenza della natura della patologia da cui il Paziente è affetto – in alcuni casi possono dipendere da una diagnosi non corretta o da una scelta terapeutica sbagliata/azzardata da parte del professionista sanitario.

 

Evento inatteso correlato al processo assistenziale e che comporta un danno al paziente, non intenzionale e indesiderabile”

 

Evento avverso di particolare gravità, potenzialmente indicativo di un serio malfunzionamento del sistema, che può comportare morte o grave danno al paziente e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitari “

 

 

Da un’indagine del Cento rischio clinico della Regione Toscana si evince che il 5,2% dei ricoverati nelle strutture sanitarie italiane sono soggetti a circa 500mila “eventi avversi” e che ogni anno causerebbero la morte di circa 45 mila persone.

 

Il più recente studio Medmal, ha incluso nel campione 42 strutture sanitarie, 18 mila medici, 44 mila infermieri ed analizzato 10 mila sinistri.

 

I risultati

I sinistri più frequenti sono stati:

  • attività chirurgica (pari al 34,9% del totale)

  • errori diagnostici (18,5%)

  • cadute accidentali (10,3%)

  • errori terapeutici (9,4%).

 

Gli errori da parto si attestano al 3,9%, di poco preceduti dalle procedure invasive come esami endoscopici, biopsie di organi interni, amniocentesi etc. (4,4%).

Pur riducendosi in frequenza, gli errori da parto continuano a confermarsi tra i più rilevanti dal punto di vista economico, con un valore del liquidato medio di 406.000 euro, il 592,5% del liquidato medio per sinistro.

 

In relazione al costo superiore o uguale ai 500 mila euro (top claim), in testa ci sono gli errori chirurgici (23,2%), seguiti da errori da parto (21%), errori diagnostici (20%), quelli terapeutici (13,4%) e le infezioni (6,3%).

 

Le Unità Operative con maggiore frequenza di richiesta risarcimento danni sono:

  • Ortopedia e Traumatologia (14,9%)

  • Ostetricia e Ginecologia (11,4%)

  • Chirurgia Generale (11,3%)

  • DEA/Pronto Soccorso (9,5%) e parti comuni dell’azienda sanitaria (7,2%). Considerati complessivamente, questi sinistri rappresentano oltre il 50% del totale.

Nelle parti comuni e nei pronto soccorso gli eventi più frequenti sono le cadute accidentali (72%) .

 

La frequenza degli eventi avversi rispetto al personale sanitario:

  • 6,5 sinistri ogni 100 medici

  • 2,8 ogni 100 infermieri

  • 1,3 ogni 1000 ricoveri

  • per valori assicurativi che si attestano sui 5.659 euro per medico, 2.434 euro per infermiere e 113 euro per ricovero.

 

Costi

La frequenza dei sinistri è in costante aumento, mentre non subisce particolari variazioni il costo medio liquidato per sinistro che si attesta sui 68.000 euro, in linea con i 71.000 euro della precedente edizione.

Tempi di denuncia

  • Più della metà degli eventi accaduti vengono denunciati entro un anno

  • Entro 4 anni oltre l’80%, anche se con notevoli differenze a seconda della tipologia.

Si registra maggiore lentezza per le infezioni: solo 11 eventi su 100 vengono denunciati entro 6 mesi, e si oltrepassa il 70% solo entro i 5-6 anni.

Gli errori collegati a procedure invasive hanno invece una denuncia celere (6 su 10 vengono denunciati entro 1 anno), così come gli errori diagnostici (45,5% entro 12 mesi).

 

 

Da il Sole24 ore sanità

ph credit : dal web