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AOU Riuniti Ancona. Chirurgia con numero insufficiente d'infermieri. Rischi aumentati per i pazienti

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La Redazione
Pubblicato il: 18/06/2018 vai ai commenti

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L’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona in controtendenza rispetto a tutte le altre aziende sanitarie proprio nel pieno del piano estivo delle ferie, che spettano anche agli operatori sanitari, invece di diminuire i posti letto, li aumenta e chiaramente, nell’ottica del risparmio, senza aggiungere il dovuto personale infermieristico d’assistenza.

Accade così che in data 04/06/2018, spuntano 3 letti in più della cosiddetta Osservazione Breve Intensiva Chirurgica, presso il reparto di Chirurgia che ha una capienza normale di 51 posti letto.

I tre nuovi posto letto dedicati ( in aggiunta a quelli già presenti di ordinaria degenza), l’AOU Riuniti spiega nel progetto presentato poco tempo prima al personale, sarà avviato in via sperimentale per sei mesi (…entro i quali si monitorerà l’andamento e si applicheranno i necessari correttivi..), dopodiché diverrà definitivo.

Alla presentazione del progetto avvenuta pochi giorni prima del suo inizio, il personale infermieristico e di supporto, quasi incredulo ha espresso non poche perplessità. Infatti i carichi di lavoro sono attualmente talmente elevati, che pensare di aggiungere “altri pazienti” con necessità di monitoraggio/assistenza e cure “intensive” sembra una scelta quanto mai azzardata.

La Dirigenza dell’AOU Riuniti di Ancona, non può prescindere dal conoscere che gli standard curativi assistenziali sono correlati alla numerosità di personale d’assistenza, evidenze, studi scientifici accreditati a livello internazionale lo dimostrano. Una ricerca pubblicata nel 2017 su BMJ Open ha evidenziato che l’aumento del numero d’infermieri, diminuisce la mortalità associata   alla riduzione della spesa sanitaria. In pratica investire nelle assunzioni di un maggior numero di professionisti sanitari è costo efficace.

Lo Studio RN4CAST finanziato anche dal NurSind e pubblicato su Lancet, condotto su 300 ospedali Europei tra cui 40 ospedali Italiani, ha analizzato 422.730 cartelle cliniche, e stimato il rischio di mortalità ospedaliera a 30 giorni dal ricovero. I risultati sono sorprendenti, per ogni paziente aggiunto in più, di cui gli infermieri devono prendersi cura, il rischio di morire entro 30 giorni dal ricovero aumenta del 7%. All’opposto il rischio si riduce quando è aumentato del 10% il personale infermieristico.

La mortalità si riduce del 30% negli ospedali, dove gli infermieri si occupano in media di 6 pazienti, rispetto ai pazienti curati nelle strutture in cui il rapporto infermieri assistiti è di 1 a 8 pazienti…e purtroppo nel reparto di Chirurgia il rapporto infermieri/pazienti è anche superiore!

Altre ricerche hanno evidenziato che carichi di lavoro sproporzionati, attività frenetiche durante il servizio, ecc. accrescono il rischio di somministrare le terapie ai pazienti senza seguire i protocolli ministeriali, con conseguenti rischi e danni per i pazienti.

Da tempo il Nursind denuncia le numerose carenze di personale all’interno degli Ospedali Riuniti di Ancona. I carichi di lavoro del personale sanitario in generale e degli infermieri in particolare, con salti riposo, doppi turni, instaurano un grave e costante stress lavorativo.

Pertanto, ci auspichiamo che i suddetti necessari “correttivi” che l’azienda si propone di attuare dopo la fase sperimentale, siano posti in essere, prima che ne risenta inevitabilmente la qualità di vita di tutti i soggetti coinvolti, pazienti e sanitari.

Segretaria territoriale NurSind Ancona

Elsa Frogioni

 

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