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Infermieri. Accessi periferici in emergenza e l'aumento delle infezioni correlate. Il progetto per migliorarne la qualità

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 30/07/2018 vai ai commenti

NursingStudi e analisi

I dispositivi di accesso vascolare sono di uso comune e necessari nelle prestazioni sanitarie, ma spesso comportano un rischio infettivo significativo, specie quando questi sono posizionati in ambulanza, nelle situazioni di emergenza; potenzialmente hanno un rischio più elevato di infezione a causa della difficoltà data dalla situazione, di mantenere l'asepsi durante la procedura di inserimento.

Sebbene gli accessi periferici riportino un'incidenza più bassa di infezioni del rispetto ai cateteri venosi centrali, complicanze quali la flebite e la PIVC- le infezioni correlate si verificano ancora.

L'inserimento dell’accesso periferico è diventato parte delle cure pre-ospedaliere, nei pazienti assistiti da servizi di emergenza.

L'aderenza alle raccomandazioni sulle migliori pratiche è necessaria per ridurre il rischio di queste complicanze.

Le strategie di controllo delle infezioni basate sull'evidenza per prevenire le infezioni correlate alla PIVC includono l'igiene delle mani, l'uso di guanti puliti e non sterili e una tecnica asettica di no-touch durante l'inserimento del dispositivo

Ricerche precedenti hanno messo in evidenza che i PIVC collocati in emergenza hanno tassi di infezione più elevati

 

 

Le linee guida (Queensland, Australia) raccomandano la rimozione o la sostituzione dei PIVC inseriti in queste situazioni entro 24 ore.

Gli audit clinici di routine effettuati all'interno del servizio sanitario degli autori dello studio preso in esame hanno dimostrato un ritardo nella rimozione delle PIVC inserite in ambulanza / emergenza oltre i tempi di sosta accettabili, questo perché non sono stati riconosciuti accessi da rimuovere dal personale del reparto.

Per consentire l'identificazione di questo gruppo ad alto rischio è stato portato un progetto che prevede l'introduzione di un adesivo per identificare prontamente le PIVC inseriti in ambulanza, in situazioni di emergenza, unitamente alla formazione specifica per il personale di reparto

Gli audit post implementazione hanno dimostrato una significativa riduzione del numero degli accessi venosi periferici di emergenza che rimangono in situ per più di 24 ore.

 

Scopo dello studio

Il progetto ha cercato di ridurre il numero degli accessi venosi periferici posizionati nelle emergenze pre-ospedlaiere, che rimangono in situ più di 24 ore.

Lo studio è stato condotto da settembre 2015 a settembre 2017 in un ospedale australiano con più di 450 letti.

 

 

Intervento

 

È stato creato un apposito adesivo per identificare l’accesso periferico inserito in emergenza, fornito al triagista. La scelta di posizionare l'adesivo nella zona di triage (piuttosto che in veicoli ambulanza) è stata presa dopo un'ampia consultazione con il personale dell'ambulanza senior. Si è ritenuto che, poiché il servizio sanitario forniva gli adesivi, sarebbe stato difficile garantire che le ambulanze fossero costantemente provviste di adesivi.

Congiuntamente è stata avviata la formazione del personale del reparto, in modo che tutti fossero a conoscenza degli adesivi, del loro significato e della rimozione dell’accesso entro le 24 ore dall’inserzione.

 

Risultati

Gli audit di pre-progetto da settembre 2015 a settembre 2016 hanno dimostrato che su 437 PIVC , 32 sono stati identificati come inseriti in emergenza.

Di questi il ??75% ha avuto un tempo di permanenza superiore a 24 ore. E’ stato osservata la presenza di 2 batteri da Staphylococcus aureus attribuiti a PIVC (0,26 per 10 000 giorni di letto occupato (OBD)) di cui 2 (0,13 per 10 000 OBD), erano i PIVC inseriti in ambulanza.

 

Durante il periodo post-progetto da settembre 2016 a settembre 2017, gli audit hanno dimostrato che di 343 PIVC, 21 sono stati identificati come inseriti in emergenza.

Di questi 21 solo 6 (29%) hanno avuto un tempo di permanenza superiore a 24 ore. La riduzione dei PIVC inseriti in emergenza con un tempo di permanenza superiore a 24 ore era statisticamente significativa (p = 0,0009). Nello stesso periodo c'erano 4 infezioni da Staphylococcus aureus (0,31 per 10000 OBD) associati a PIVC; tuttavia, nessuno era associato ai PIVC inseriti in emergenza.

 

Conclusioni

I risultati dell'audit suggeriscono che l'adesivo di allerta ha significativamente ridotto il numero di ambulanze / PIVC inseriti in emergenza che rimangono in situ per più di 24 ore. Il feedback indicava che la presenza dell'adesivo di allarme rosso permetteva loro di identificare facilmente i PIVC inseriti di emergenza / ambulanza e di rimuoverli prontamente.

 

da 

Emergency inserted peripheral intravenous catheters: a quality improvement project

Ruegg, Leanne; Faucett, Mark; Choong, Keat