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Arriva l’ambulanza, ma ci sono solo due “volontari”. Donna muore in casa. Tre gli indagati

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 01/08/2018 vai ai commenti

AttualitàPiemonte

Torino. E’ accaduto il 21 luglio scorso, una donna di 46 anni accusa un malore, viene inoltrata la chiamata al 118, l’ambulanza arriva, ma a bordo ci sono due volontari, non c’è il medico, non c’è l’infermiere. La donna muore.

E’ quanto emerge dalla ricostruzione fatta dal pubblico ministero.

Stando alle testimonianze raccolte dagli investigatori, nella prima ambulanza arrivata in casa della donna non c’erano né medici né infermieri: solo un paio di volontari.

Un fortissimo dolore al petto. Poi un formicolio alle dita delle mani e dei piedi, un bruciore fastidioso e la perdita parziale della sensibilità, questi i sintomi che avrebbe fatto scattare la prima telefonata al 118.

E di seguito l’arrivo dei due volontari che, si sarebbero messi immediatamente in contatto con la centrale operativa. E la centrale li avrebbe guidati nelle prime operazioni di soccorso. La delicatezza del caso avrebbe anche reso necessario l’utilizzo di un defibrillatore: uno dei volontari sarebbe quindi tornato sull’ambulanza per recuperare l’apparecchio salvavita e tentare così di ripristinare il normale ritmo cardiaco della donna. Le operazioni sarebbero durate parecchi minuti.

La gravità del caso avrebbe quindi convinto la centrale operativa del 118 a inviare una seconda ambulanza, questa volta medicalizzata: sarebbe giunta però una ventina di minuti dopo rispetto alla prima. Troppo tardi. Per la donna non c’era più niente da fare.

Ad essere indagati i due volontari e l’operatore del 118.

Le indagini chiariranno le cause della morte e le responsabilità ma, intanto una riflessione sull’uso dei volontari sulle ambulanze la possiamo fare, su che competenze abbiano, in quale regime operano, come vengono assunti.

Quella del terzo settore utilizzato nel servizio territoriale di emergenza-urgenza è una questione complessa ma che va affrontata con chiarezza ed in maniera univoca su tutto il territorio italiano.

 

Da il Corriere della Sera.

 

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