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“Grazie per averci fatto sentire a casa”. Storia della Buona sanità Siciliana

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 22/08/2018 vai ai commenti

Narrative Nursin(d)g

Un foglio bianco e un po’ di inchiostro blu a renderlo speciale, le poche righe di un padre che ringrazia l’ Equipe di Pediatria dell’ Ospedale Gravina di Caltagirone.

Il piccolo Lorenzo di appena 2 mesi arriva in unità operativa, diagnosi di sepsi, febbre alta e difficoltà respiratoria.

Le condizioni appaiono gravi, ma con la forza della sua tenera età e grazie alla professionalità dell’ equipe, Lorenzo ce l’ha fatta.

...Grazie per la vostra professionalità, per la competenza e la dolcezza con le quali è stato soccorso il piccolo Lorenzo, e grazie per le successive cure prestate, attente e scrupolose”… continua grazie per averci fatto sentire a casa in questa degenza, non lo dimenticheremo”.

Le buone notizie fanno sempre poco rumore, nel caos di una sanità alla deriva, tra tagli al personale e alle ricorse finanziarie, permeata da continui episodi di violenza.

Ed anche se può sembrare poco rilevante e frivolo, pubblicare queste sentite parole di ringraziamento, fa bene al cuore.

Al cuore di chi lavora con abnegazione nonostante tutto remi contro, al cuore di chi con questa sanità deve farci i conti, e ha sempre più paura di come questa non possa garantire l’elementare diritto alla salute.

Non un semplice foglio bianco colorato di blu, è una fiammella nel buio, è la tremante speranza che c’è la base da cui ripartire, sulla quale ricostruire una sanità giusta ed equa, anche nel profondo e bistrattato Sud.