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Infermieri. Transitare l’unità operativa in un nuovo ospedale può generare Errori. Ecco come gestire il cambiamento

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 06/09/2018 vai ai commenti

NursingStudi e analisi

Le diverse rimodulazioni della rete ospedaliera regionale, hanno visto l’accorpamento di talune unità operative e la chiusura di interi presidi ospedalieri con il trasferimento dei reparti in altre strutture ex novo.

Il trasferimento in un’altra struttura, genera di per sé un cambiamento non solo personale, ma anche fisico, e tutta una serie di ostacoli che si possono incontrare nel momento in cui ci trova a dover provvedere alla cura del paziente in un ambiente totalmente nuovo, nel quale non siamo perfettamente orientati.

Il cambiamento quindi, se non è preceduto da un periodo di adattamento, specie in quelle persone in cui non vi è una certa elasticità al cambio di sistema, può indurre in Errore, con conseguenze per la sicurezza del paziente.

L’obiettivo dello studio è quello di testare un metodo che riduca il rischio di incorrere in errore.

Oggetto della ricerca è stato lo strumento dei test di simulazione, utili a preparare il personale sanitario al trasferimento ed al conseguente cambiamento.

Il test di simulazione consentirebbe l’identificazione e la risoluzione dei problemi legati al trasferimento, migliorando la prontezza del personale nell’impatto con il nuovo ambiente.

 

Lo Studio

La ricerca è stata condotta nel Children’s Memorial Hospital che ha un’utenza di 500 mila pazienti ambulatoriali e 13 mila degenti. L’intera struttura sarebbe stata trasferita a 3 miglia di distanza, passando da un edificio di 9 piani ad uno di 23 piani.

I test di simulazione sono stati condotti prima del trasferimento in determinate aree quali: dipartimento di emergenza, utic, terapia intensiva, sala operatoria, radiologia, squadra di trasporto, ambulanze ed elisoccorso.

Le simulazioni sono state focalizzate su trasporto pazienti, sistemi di chiamata, orientamento alle nuove disposizioni delle stanze, padiglioni, segnaletica, barriere per accedere alle apparecchiature.

Ogni simulazione è durata 30 minuti, ma variava per area:

  • test sala operatoria, flusso e tempo di percorrenza del paziente dalla stanza di degenza alla sala operatoria

  • test triage, test sull’accesso del paziente all’area di emergenza ed eventuali barriere

  • test terapia intensiva, nuovi piani operativi, funzionamento apparecchiature.

 

Esempio

  • Area emergenza ostruita dalle attrezzature: spostarle per facilitare l’accesso

  • I pulsanti codice attivano informazioni errate, corretti i pulsanti codice in tutta la struttura.

 

Risultati

Sono state condotte 258 ore di simulazione, di cui 196 orientative e 62 di test; 514 i partecipanti.

Sono stati identificati e corretti 641 errori, 175 problemi di equipaggiamento, 136 problemi di funzionalità de codici allarme, 174 ostacoli alla cura e 156 errori di segnaletica.

I partecipanti di cui, il 56% infermieri ed il 21% medici, hanno ritenuto che la simulazione avesse loro aiutato e facilitato il trasferimento nel nuovo ospedale.

La simulazione ha permesso di identificare i problemi e di correggerli, aumentando la prontezza e l’orientamento del personale sanitario.

 

 

da:

 

Use of Simulation to Test Systems and Prepare Staff for a

 

New Hospital Transition

 

Mark D. Adler, MD,*† Bonnie L. Mobley, BSN,†‡ Walter J. Eppich, MD, MEd,*† Molly Lappe, BSN,‡

 

Michaeleen Green, BA,§ and Karen Mangold, MD, MEd*