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Aggressioni negli ospedali, lettera del NurSind alle istituzioni: "Bisogna intervenire subito, a rischio non solo il personale sanitario ma la salute dei pazienti"

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La Redazione
Pubblicato il: 14/09/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioSicilia

Una richiesta di incontro urgente al governo nazionale e a quello regionale per discutere dell’emergenza sicurezza negli ospedali siciliani.

Il coordinatore regionale del sindacato Nursind, Francesco Frittitta, ha inviato una lettera aperta alle istituzioni per chiedere di accelerare tutte quelle procedure annunciate, a cominciare dal potenziamento degli organici, che dovrebbero consentire di garantire l’incolumità del personale sanitario e dei pazienti. 

La lettera  è indirizzata ai ministri della Salute, Giulia Grillo, del Lavoro, Luigi Di Maio, dell’Interno, Matteo Salvini, della Giustizia, Alfonso Bonafede e all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

Frittitta ricorda la recente aggressione dell’infermiere a Milazzo la cui assenza “adesso verrà sopperita ancora una volta dai colleghi che si troveranno nelle corsie con un numero d'organico inferiore allo standard europeo, che tanto nominiamo quando ci fa comodo, e con tanto stress per mancati riposi da recuperare.

Ancora una volta le istituzioni lasciano da soli i propri dipendenti ad affrontare le conseguenze di una politica negligente per pianificazione e organizzazione, poiché l'unica cosa che sembra interessargli fino ad ora sono le poltrone e i finanziamenti. Siamo stanchi di metterci la faccia nel senso letterale della parola, la professione infermieristica non è soltanto il risultato di una bontà d'animo nell'aiutare il prossimo ma anche un percorso formativo che con dedizione e responsabilità mette la vita dei pazienti nelle nostre mani”.
Frittitta spiega quindi che “il sistema sanitario nazionale e regionale deve prendere coscienza che gli infermieri, i medici, gli ostetrici e tutte le altre professioni sanitarie e non, devono essere tutelate e non sarà qualche telecamera in più che potrà fare da deterrente.

Più volte abbiamo dimostrato con studi clinici alla mano che il nostro sistema di assistenza infermieristico è carente secondo uno studio effettuato su base mondiale, ma la politica sembra voler nascondere la polvere sotto il tappeto, sperando che questa non esca nel proprio mandato di governo sia esso nazionale che regionale. Purtroppo la burocrazia fa il resto, rallentando i percorsi di inserimento di personale con bandi di mobilità in cui si richiedono nulla osta preventivi, seconde prove d'esame con colloqui nelle mobilità e altri ostacoli”.