Iscriviti alla newsletter

Milano. Lettera aperta del NurSind ed RSU dell'Istituto Nazionale Tumori al Presidente Mattarella

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 22/09/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaLombardia

In occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella presso l'Istituto Nazionale Tumori di Milano,  il NurSind e la RSU hanno consegnato una lettera aperta evidenziando i continui tagli al personale del SSN, la riduzione delle risorse dedicate alla sanità pubblica, la precarizzazione e gli scarsi investimenti nella ricerca pubblica. 

 

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

 

Caro Presidente,

Quest'anno il nostro istituto festeggia i suoi primi 90 anni di vita. Nela 1928 fu infatti la prima istituzione pubblica italiana a porsi l'obiettivo della cura del Cancro affinacandola, già nel nome, in modo indissolubile alla Ricerca. Per molti anni questqa patologia continuò ad essre considerata "il male incurabile", fino a quando gli effetti della stretta sinergia e del lavoro instancabile dei nostri medici, dei ricercatori, delgi infermieri, di tutto il personale clinico-assistenziale e du tutte le qualifiche dell'Istituto, non produssero quegli enormi risultati che ancora oggi l'universo scientifico ci riconosce. Chemioterapia, chirurgia conservativa, trattamenti innovativi, diagnosi precoce, prevenzione, sono solo alcuni dei termini che definiscono ormai da tempo lo standard per la lotta al tumore e che, come l'oncologia italiana, sono nati qui.

Qui l’art.9 della Costituzione avrebbe dovuto trovare la sua più vera espressione: “la Repubblica promuove lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica”, ma il continuo ed inaccettabile rimpallo di responsabilità tra Istituzioni nazionali e locali ha prodotto effetti devastanti: mancanza di certezza rispetto ai finanziamenti strutturali, precarizzazione “istituzionalizzata” per oltre il 60% dei Ricercatori, riduzione o addirittura azzeramento del turn over per molte categorie di personale, con ovvie e prevedibili ricadute negative sulle condizioni di lavoro e sulla tutela della salute che, in tutta Italia, sono sotto gli occhi di tutti.

Nel 2018 ricorrono anche i 40 anni dall’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale: la prima realizzazione del dettato dell’art. 32 della nostra Costituzione che ha visto finalmente riconosciuto il principio della salute come “diritto del singolo ed interesse della collettività”.

Oggi, la deriva dominante, che tende sempre più a considerare la medicina un business e prevalente fattore di produzione economica, oltre alla stessa idea che si possano continuamente comprimere le spese necessarie per il funzionamento del sistema sanitario pubblico, sta lentamente ma inesorabilmente sopravanzando l’idea della salute come principio primario, inalienabile e costituzionalmente garantito. Ma i diritti costituzionali non sono negoziabili e nemmeno sacrificabili alle esigenze della finanza pubblica, come ribadito a più riprese anche dalla Corte Costituzionale.

Gli indiscriminati continui tagli al personale del SSN, la riduzione delle risorse dedicate alla sanità pubblica, ben al di sotto degli standard OCSE, la precarizzazione selvaggia e gli scarsi investimenti in ricerca pubblica hanno purtroppo offuscato l’orizzonte della sanità pubblica in Italia e degli IRCCS in particolare.

Signor Presidente, per la sua personale storia oltre che per il suo altissimo ruolo Istituzionale, Lei è considerato unanimemente come il supremo garante della nostra Carta Costituzionale.

Le chiediamo di voler sollecitare tutti i livelli istituzionali a farsi carico del rispetto dei diritti costituzionali e attuare tutte le misure necessarie affinché, fra 10 anni, si possa arrivare alla ricorrenza del centenario del nostro Istituto ancora parte integrante e volano di un Servizio Sanitario Nazionale pubblico efficiente e vivo, sempre faro della Ricerca e della Cura pubblica in oncologia, capace di infondere non solo speranza, ma di garantire, come oggi, la certezza del miglior percorso diagnostico e terapeutico.

Augurandole vivamente di proseguire il suo mandato con la stessa autorevolezza e con immutato impegno, La ringraziamo vivamente a nome di tutto il personale per aver voluto far visita al nostro Istituto.

NurSind e la RSU dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano