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Infermiere del Triage a processo. Assegna codice verde a paziente con emorragia cerebrale.

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La Redazione
Pubblicato il: 22/09/2018 vai ai commenti

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L'errata valutazione al triage dei sintomi di uno studente di 27 anni aveva causato, secondo l'accusa, una diagnosi tardiva della patologia che stava colpendo il paziente. Il ragazzo ora è affetto da una semi paresi. 

Sott’accusa un Infermiere in servizio al triage del pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Ancona

Lo avevano trovato i re­sidenti del palazzo dove abita­va accasciato nell’androne. Lo studente era riuscito ad usci­re dal suo appartamento presu­mibilmente per cercare aiuto. I soccorsi erano arrivati istanta­neamente e in poco tempo era stato trasportato al pronto soc­corso di Torrette.

Prima di sen­tirsi male tanto da collassare a terra, lo studente universita­rio fuori sede di 27 anni aveva vomitato e avuto male alla te­sta. Quei sintomi erano stati spiegati all’arrivo in pronto soccorso dagli operatori inviati dal 118, come sintomi di un possibile coma etilico.

E anche sulla base di questa prima diagnosi, l’infermiere del triage del pronto soccorso aveva classificato le problema­tiche del 27enne, con un codice verde, abbracciando la tesi - se­condo l'ipotesi accusatoria - di un’eccessiva sbronza.

A quasi quattro ore dall’ingresso in ospedale, avvenuto attorno al­le 20.30, le condizioni dello stu­dente erano degenerate: l'alcol non c'entrava. Il giovane aveva accusato un'emorragia cere­brale la cui diagnosi, stando al­la procura, sarebbe stata ral­lentata a causa dell'errata valu­tazione dello stato di salute del paziente al momento della pre­sentazione al triage.

Alla fine, a processo per lesioni colpose c’è finita una sola persona. Si tratta dell’infermiere, 47 anni, che aveva accolto lo studente al triage e a cui aveva assegnato un codice verde.

La vicen­da risale all'autunno del 2012. AI processo la vittima non si è voluta costituire parte civile.

Lo studente, affetto da una semiparesi della parte de­stra del corpo, ha subito danni permanenti, e l’emorragia ha comportato difficoltà di lin­guaggio. Nell'inchiesta erano finiti altri componenti del per­sonale sanitario, ma le loro po­sizioni, via via, sono state stral­ciate e a processo c’è finito un solo infermiere.

Non sarebbe stato l'unico ad interfacciarsi con lo studente. Nei box del re­parto dove era stato collocato il 27enne, un altro aveva confe­mato il codice verde: È attorno a mezzanotte che si era svilup­pata in maniera evidente la sin­tomatologia dell’emorragia, tanto da rendere necessario il trasferimento in Neurologia.

Fonte: Corriere Adriatico