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Tre anni, annega nelle acque di Marina di Pisa. L’infermiera: “Così ho salvato la bambina”

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/09/2018 vai ai commenti

AttualitàNurSind dal territorioToscana

Un pomeriggio tranquillo,in una giornata di inizio autunno che, ancora regala quelle belle giornate di sole da passare al mare, non lasciava presagire il peggio.

Annalisa Ottaviano, infermiera in Reumatologia al Santa Chiara di Pisa, si gode l’ultimo sole al bagno Impero a Marina di Pisa, stabilimento chiuso per fine stagione e senza bagnini, ma con l'accesso libero.

E’ al telefono con il marito, quando sente la gente accalcarsi e chiedere confusamente aiuto.

Dalla folla emerge una donna che ha tra le braccia una bimba, priva di coscienza.

Racconta Annalisa, che ha lavorato per quindici anni nella trincea del pronto soccorso di Cisanello-. La bambina per alcuni istanti aveva perso conoscenza. Mi sono precipitata sulla battigia e per prima cosa mi sono accertata che respirasse».La concitazione di quegli attimi non ha distratto l'infermiera che ha saputo subito cosa fare e nei tempi giusti.«La bimba aveva perso conoscenza solo per qualche secondo - aggiunge -. L'ho fatta vomitare adottando alcune manovre ad hoc. Anche lei dava segni di rigurgito. Ha rimesso tantissima acqua. Dopo le ho chiesto come si chiamava e ha risposto. Poco alla volta si è ripresa. Piangeva, era sotto choc. Nonostante tutto ha iniziato a parlare non solo con me, ma anche con la tata che era sconvolta. Non so davvero cosa sia successo prima e come possa essere rimasta in mare per bere così tanta acqua». Nel frattempo è arrivata l'ambulanza della Palp di Marina di Pisa che ha portato la piccola al rendez vous con la Misericordia di Pisa che poi l'ha trasferita all'ospedale e da lì in elisoccorso al Meyer dove ha passato la notte in osservazione.Le condizioni sono in netto miglioramento e oggi dovrebbe tornare a casa.

Un incontro fortuito quella della bimba con la coraggiosa, quanto professionale Annalisa, che ha saputo, senza mai perdere lucidità, evitare il peggio.

 

 

da il Tirreno