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Sunshine Act. Audizione della FNOPI alla Camera. Cosa cambia per gli operatori sanitari

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/10/2018 vai ai commenti

AttualitàNursing

Si è svolta oggi presso la Commissione Affari sociali della Camera l’audizione della Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri (FNOPI) che rappresenta gli oltre 440mila infermieri presenti in Italia, sul cosiddetto Sunshine act, la proposta di legge "Disposizioni in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie".

 

Sushine Act, cos’è

Il ddl, firmato M5S, stabilisce l'obbligatorietà della trasparenza sui rapporti economici tra le imprese e gli operatori sanitari.

Dovranno essere rese pubbliche dalle aziende e dalle organizzazioni sanitarie le convenzioni e le erogazioni in denaro, beni, servizi o altre utilità effettuate da un'impresa produttrice in favore di un soggetto che opera nel settore della salute.

  • Per le aziende l'obbligatorietà scatta quando le convenzioni o le erogazioni hanno un valore unitario maggiore di 10 euro o un valore complessivo annuo maggiore di 100 euro.

  • Per le organizzazioni sanitarie parte invece con un valore unitario maggiore di 500 euro o un valore complessivo annuo maggiore di 1.000 euro.

Dovranno essere dichiarate anche le relazioni d'interesse, dirette o indirette, consistenti nella partecipazione, anche a titolo gratuito oppure onorifico, a convegni, eventi formativi, comitati, commissioni, organi consultivi o comitati scientifici. Le imprese dovranno comunicare anche eventuali operatori sanitari che abbiano partecipazioni azionarie o obbligazioni o che percepiscano compensi per la cessione di brevetti.

 

Le sanzioni

Per le aziende che non comunicano convenzioni ed erogazioni, la sanzione sarà di 1.000 euro, aumentata di venti volte l'importo dell'erogazione alla quale si riferisce l'omissione. Per la mancata comunicazione delle partecipazioni azionarie o dei brevetti, la sanzione prevista va invece da 30mila a 150mila euro. Per chi fornisce notizie false o incomplete nelle comunicazioni si applicherà invece una multa da 20mila a 200mila euro.

 

Ausilia Pulimeno, vicepresidente della Federazione, ha sottolineato che il coinvolgimento dell’infermiere nella trasparenza prescrittiva e nei rapporti della sanità con le imprese, non è diretto come quello del medico prescrittore, ma non per questo è meno rilevante.

E’ l’infermiere infatti – ha spiegato - che dovendo garantire con approccio autonomo, responsabile e personalizzato la terapia prescritta e l’uso corretto e mirato di dispositivi e apparecchiature mediche, verifica e materializza quell’aderenza terapeutica che, se la prescrizione è efficace ed effettivamente personalizzata , riguarda più che altro la capacità del paziente di seguire le indicazioni per la sua cura, ma se così non è, si trasforma in una cartina di tornasole di eventuali interessi e forme di mancata trasparenza che hanno i

inquinato l’utilizzo del farmaco, del dispositivo e dell'apparecchiatura medica.

 

Secondo la FNOPI non si tratta solo di combattere la corruzione: si tratta di lavorare per l’integrità in tutte le sue forme, dal mancato rispetto dei diritti dei cittadini (la prima forma di illegalità) alla sicurezza dei luoghi di cura, dai conflitti di interesse ai contratti di fornitura, dal caos amministrativo al rispetto dei contratti di lavoro. La valutazione delle performance delle aziende sanitarie non può prescindere dal monitoraggio di elementi propri della trasparenza e della legalità.

Quello che gli infermieri chiedonoha concluso Pulimeno nell'audizione - è l’intervento delle istituzioni che codifichi e normi la possibilità di dare, appunto, trasparenza, continuità e appropriatezza a tali percorsi anche agendo sullo sviluppo dei professionisti per renderli pieni e liberi coautori in questo percorso di vigilanza e riforma.