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NurSind Macerata “I diritti degli infermieri svenduti per pochi euro”

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La Redazione
Pubblicato il: 21/10/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaMarche

I diritti degli infermieri svenduti per pochi euro, anzi in alcuni casi il saldo per loro è persino negativo.

Questo, in particolare è quanto ha spinto il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, a non firmare il contratto nazionale attuato dalla Regione Marche. «A fronte di circa 80 euro lordi mensili - spiega Elisabetta Guglielmi, segretario territoriale NurSind Macerata -, se non si rispetta la percentuale stabilita della ciclicità del turno si rischia di perdere anche più di cento euro».

Il NurSind è un sindaco apolitico nato nel 1998, esclusivamente composto da infermieri. A Macerata gli iscritti sono oltre 360, tra sanità pubblica e privata, rappresentando un quarto degli infermieri dell’Area Vasta 3. Rispetto al contratto, oggi si rileva una situazione di stallo, anche se non si escludono clamorosi passi indietro: «L’Asur Marche ha applicato il contratto ma i sottoscrittori ora la contestano per questa applicazione - aggiunge la Guglielmi -, NurSind non ha firmato e attualmente non partecipa al tavolo di contrattazione nazionale aperto per tamponare questo articolo che penalizza il lavoratore anche nel caso l’organizzazione del turno o le esigenze del servizio non consentano di rispettare la percentuale stabilita».

La “bandiera” del NurSind è da sempre l’autorappresentanza, vaccino a situazioni del genere, dove sono gli infermieri a tutelare gli infermieri, senza le ingerenze delle altre figure del comparto. «Il Nursind si batte per rendere i dipendenti consapevoli delle loro scelte», ha confermato la Guglielmi. Tra le richieste del NurSind anche la possibilità di esercitare la libera professione, il riconoscimento e l’autonomia professionale, l’adeguamento delle indennità dei turni e di inserire la professione tra i lavori usuranti. «Il tavolo cercherà di rimediare ai danni provocati dal contratto, ma non è tutto - afferma il segretario territoriale-, il contratto ha provocato anche un blocco delle mobilità per la compensazione tra le aziende perché l'articolo dedicato è stato cassato. Inoltre, l’atto prevede che l'azienda possa non concedere il nulla osta per i vari trasferimenti (l'Asur Marche ha sospeso tutte le mobilità) e chi non riuscirà ad effettuare l'aggiornamento obbligatorio, verrà penalizzato nelle mobilità e nei passaggi di carriera. In alcune realtà ai turnisti è stato tolto anche il diritto alla mensa.».

Sul tema delle carenze di personale, il settore lamenta una inadeguata dotazione organica: «Nonostante ciò, spesso gli infermieri vengono utilizzati per sopperire alla carenza di altri operatori - spiega ancora la Guglielmi -, a danno della qualità assistenziale».

A mancare sono gli Operatori socio­-sanitari (Oss): «La loro carenza ricade sull'attività infermieristica - afferma -, altra figura mancante è poi quella degli autisti del 118». Il 29 ottobre sarà invece aperta in Area Vasta 3 la contrattazione integrativa: «Auspichiamo che i lavori si svolgano in modo rapido - conclude il segretario -, per elargire gli incentivi e la progressione economica di carriera per i dipendenti del comparto per l’anno 2018».