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118. I medici temono lo scippo delle competenze. E’ in atto una campagna mediatica a danno degli infermieri

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 02/11/2018 vai ai commenti

EditorialiNursing

Parola d’ordine, rimettere al centro della Sanità, il medico. Questo è il mood che fa tendenza, è questo il nuovo martellante messaggio che attraverso i media DEVE arrivare a chiunque, soprattutto ai cittadini; creare una nuova coscienza che escluda gli infermieri dal concetto di sanità sicura, la sicurezza deve passare solo dal Medico e l’infermiere riprendere il suo ruolo ancillare.

La polemica che si è innescata con il procedimento disciplinare inflitto dall’ordine dei Medici di Bologna, a carico dei colleghi, rei di aver siglato e condiviso protocolli che riconoscono all’infermiere il ruolo centrale nel servizio territoriale di emergenza-urgenza, si sta allargando a macchia d’olio, amplificato e montato a dovere, perché passi chiaro il concetto: il medico è indispensabile in qualsiasi processo di cura ed assistenza, è e deve essere una figura centrale.

E’ il caso de Il Tirreno di stamane che, riporta “l’allarmante” situazione in cui versano i Pet – Punti di Emergenza Territoriale di Pisa, che fino ad adesso potevano contare sia sulla presenza del medico che dell’infermiere, mentre tra poche settimane, per effetto di un protocollo già siglato, la presenza dei medici sarà ridotta al 50%, assicurando in uno dei due Pet, solo la presenza del medico.

Lo Snami, sindacato dei medici, già firmatario del procedimento disciplinare di Bologna, è sul piede di guerra, per i soliti due motivi:

  • L’infermiere che deve somministrare farmaci di “soccorso” su indicazione telefonica
  • La decisione a distanza del medico su un paziente in pericolo di vita.

 

A forza di ripetere ed amplificare le stesse motivazioni, chi legge, finisce per credere che in fondo siano paure fondate.

Perché chi adduce certe motivazioni, approfitta “dell’ignoranza” della platea, che di certo non conosce i retroscena della vicenda, pur di celare la sola paura di uno scippo di competenze.

Gli infermieri che operano nei servizi territoriali di emergenza- urgenza, sono formati ad hoc, non sono di certo professionisti improvvisati.

I protocolli che sono stati siglati, sono perfettamente legali e scrupolosi, ed in virtù di una professionalità acquisita attraverso la formazione e l’esperienza sul campo, attribuiscono all’infermiere le competenze che spettano.

La stessa FNOPI si è espressa in merito, esortando a non strumentalizzare ogni tipo di notizia, per sostenere una delle posizioni in campo nella diatriba della gestione dell’urgenza- emergenza.

 

Ciò che stupisce- secondo la Fnopi- è che la Fnomceo, famosa per le sue campagne a cui anche la Federazione degli Ordini degli infermieri spesso aderisce, per la promozione dell’immagine positiva del Ssn, sia stata la prima ad utilizzare una sciagura come quella accaduta a Chiavenna per dichiarazioni che sicuramente mettono tensione nella popolazione e gettano sospetto sull’attuale organizzazione dei servizi di emergenza” che sviliscono la figura dell’infermiere”.

 

 

E’ questo il momento di scendere in campo con ogni mezzo e fare contro-informazione, per impedire che nell’opinione pubblica si consolidi la convinzione che “Infermiere del 118”, equivalga a pericolo per la popolazione.