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Policlinico Sassarese. E' allarme: a rischio decine di posti di lavoro. Ecco perché

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 19/11/2018 vai ai commenti

Sardegna

La Casa di Cura Policlinico Sassarese

Una città intera, una casa di cura privata, la proprietà, i sindacati, gli uffici regionali, i personaggi politici, il sindaco, l'assessore regionale alla sanità, il presidente del consiglio regionale, il prefetto, il compratore Habilita, i pazienti, il NurSind e i lavoratori.....infondo, ultimi, come sempre in questi casi.

 

Ci sono tutti gli ingredienti per uno psicodramma collettivo a Sassari, dove la vicenda della storica casa di cura privata Policlinico Sassarese, di fatto fallita, come da concordato in continuità nelle mani del commissario giudiziale, ha movimentato le giornate di una città distratta e troppo presa dai problemi individuali.

 

Distratta si, come distratti sono stati tutti quelli che avrebbero dovuto drizzare le orecchie quando la Segreteria NurSind Sassari, in tempi non sospetti, portava all'attenzione della cittadinanza il caso dopo aver constatato che qualsiasi azione rivolta alla tutela della sicurezza dei dipendenti e degli utenti e al giusto allineamento delle buste paga e non solo, rimaneva inevasa. Ed in effetti, al grido di dolore si arrivò con un articolo di giornale che svegliò solo ed esclusivamente la direzione della casa di cura che contrariamente alla consuetudine, pur essendo NurSind la seconda forza sindacale rappresentata, decise di convocare la segreteria in tutta fretta perché quel genere di azioni rischiava di far "fallire i piani".

 

Un piano di vendita che doveva perfezionarsi di li a poco, con grande soddisfazione di tutte le parti e soprattutto dei lavoratori che avrebbero potuto conservare il loro posto e vedere l'azienda rilanciata grazie ad un piano industriale di ristrutturazione ed ampliamento dell'offerta, messo sul piatto da Habilita Rusconi, pronto a farsi carico di un'azienda sulla via del fallimento, come si scoprirà solo in seguito ma evidentemente ancora appetibile dal punto di vista del potenziale.

 

Un'azienda storica dicevamo, accreditata dal servizio sanitario regionale che rimborsa le prestazioni per i volumi di attività riconosciuti che può contare quindi su una base solida di entrate, che non si capisce come possa arrivare al degrado attuale, reso sopportabile all'utenza solo ed esclusivamente dallo spirito di abnegazione del personale, costretto troppe volte a tirare la cinghia e ad operare in condizioni di sicurezza riferite precarie, senza i riferimenti professionali necessari, costretto a un demansionamento implicito e a subire anche l’onta di vedersi le retribuzioni bloccate e ancora in parte sospese per la mancata regolarità del durc. Motivi per i quali la Segreteria NurSind Sassari, nel rispetto di quanto chiesto dai lavoratori rappresentati, non ha risposto alla chiamata della proprietà a scendere in piazza contro il provvedimento degli uffici regionali che hanno sospeso l'accreditamento temporaneo, rilasciato nelle more di mettere in sicurezza la struttura anche grazie al perfezionamento del contratto di affitto e della vendita conseguente al nuovo acquirente. Una manifestazione che ha mancato di chiarezza soprattutto nel distinguere i buoni dai cattivi, costretti a loro dire dalla burocrazia a minacciare licenziamenti, seduti su una pila di carte.

 

NurSind ha preferito schierarsi con i lavoratori e non concedersi la passerella di tutti quelli che all'improvviso, si accorgevano di un problema e recitavano la parte dei salvatori della patria, perché in questa partita di eroi non c’è nemmeno l’ombra. Tutti hanno responsabilità, chi più chi meno, tranne i lavoratori. Un intreccio di carte, note da mesi che non hanno mai fatto abbassare la guardia e costretto a fare il tifo per un investitore estraneo alle capacità imprenditoriali sarde.

 

La riunione in prefetturaLa questione non poteva che finire tra le mani del prefetto che si è assunto la responsabilità di mettere le parti attorno a un tavolo per fare il punto della situazione e cercare di riprendere il bandolo della matassa per trovare la disponibilità degli uffici regionali e del tribunale, ricondurre la proprietà a più miti consigli e testare la disponibilità dell'acquirente ad avere pazienza, poste una serie di garanzie sui volumi di attività accreditabili messe sul piatto dalla regione. Uno spiraglio di luce lo ha definito il prefetto che ha parlato di disponibilità di tutti i soggetti per una soluzione che dovrebbe garantire l'esistenza della struttura e i lavoratori, ai quali in ogni caso non ha potuto evitare di far pervenire un messaggio chiaro riguardo la necessità di avere pazienza in una partita dove si gioca il tutto per tutto. Una partita ancora aperta, come un tetris in cui tutti i pezzi devono trovare il loro attiguo incastro in tempi rapidissimi e in cui ogni piccola svista o ritardo, potrebbe rivelarsi fatale.

 

Andrea Tirotto

  

ph credits ansa.it

 

Il comunicato NurSind Sassari per la mancata partecipazione alla manifestazione convocata dalla proprietà a difesa della casa di cura

 

Policlinico Sassarese Comunicato stampa manifestazione.pdf