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Il Decreto Sicurezza è legge. Sì al Daspo nei presidi sanitari

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 28/11/2018 vai ai commenti

Attualità

È arrivato stasera il via libera dal Senato, 396 voti favorevoli e 99 contrari; via libera quindi al Decreto migranti e sicurezza.

Ecco cosa prevede in materia di sanità:

Articolo 21 (Daspo)Viene esteso l'ambito di applicazione del Daspo urbano ed inserisce i presidi sanitari e le aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli nell'elenco dei luoghi che possono essere individuati dai regolamenti di polizia urbana ai fini dell'applicazione delle misure a tutela del decoro di particolari luoghi. Ciò determina, quindi, la possibilità di applicare, tra l'altro, la misura del provvedimento di allontanamento del Questore (Daspo urbano) nei confronti dei soggetti che attuano condotte che impediscono l'accessibilità e la fruizione dei suddetti presidi dei citati eventi.

Raddoppia da sei a dodici mesi la durata del Daspo urbano. Oggetto del provvedimento inibitorio potranno essere anche minorenni purché maggiori di 14 anni, previa notifica a chi esercita la responsabilità genitoriale.

 

Articolo 19(Teaser alla polizia municipale). Viene consentito in via sperimentale, alla polizia municipale, di utilizzare i teaser, armi ad impulso elettrico. I Comuni capoluogo di provincia nonché ai Comuni superiori a 100.000 abitanti, possono dotare di armi comuni ad impulso elettrico, quale dotazione di reparto, in via sperimentale, per il periodo di sei mesi, due unità di personale, munito della qualifica di agente di pubblica sicurezza, individuato fra gli appartenenti ai dipendenti Corpi e Servizi di polizia locale.

 

Articolo 1 (abrogazione rilascio permesso di soggiorno per motivi umanitari). Di fatto viene abrogato il rilascio di permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma viene introdotta una tipizzazione di questo:

  • condizioni di salute di particolare gravità, accertate mediante idonea documentazione rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, tali da determinare un rilevante pregiudizio alla salute degli stessi, in caso di rientro nel Paese di origine o di provenienza. In tali ipotesi, il questore rilascia un permesso di soggiorno per cure mediche, per il tempo attestato dalla certificazione sanitaria, comunque non superiore ad un anno, rinnovabile finché persistono le condizioni di salute di particolare gravità debitamente certificate, valido solo nel territorio nazionale.

 

 da Quotidiano Sanità