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Infermieri. Ipotermia e tecniche di riscaldamento del paziente

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 30/11/2018 vai ai commenti

Nursing

L’ipotermia è una delle sfide che, specie nelle unità di emergenza, ci si trova ad affrontare.

Tra le ipotermie, quella intraoperatoria rappresenta un problema di grave entità e poco attenzionato.

 

Cosa si intende per Ipotermia

Si distinguono tre gradi diversi di ipotermia:

 

  • LEGGERA se la temperatura corporea è maggiore di 34°C;

 

  • MODERATA se la temperatura corporea è compresa tra 34°C e 30°C;

 

  • SEVERA se la temperatura corporea è minore a 30°C.

 

L’ipotermia intraoperatoria è spesso indotta da:

  • agenti anestetici utilizzati in anestesia totale o spinale;
  • infusione di liquidi, gas o emoderivati non scaldati;
  • dispersione di calore attraverso la superficie corporea e la sede di intervento, che talora può essere di dimensione ragguardevole, verso l’ambiente esterno.

 

A cosa può dare luogo l’ipotermia intraoperatoria

 

  • Apparato cardiovascolare: si ha aumento del postcarico per vasocostrizione periferica, aritmie sino alla FV e danni ischemici importanti nel caso in cui la temperatura corporea raggiunga livelli estremamente bassi ( 32°C o inferiore).
  • Apparato respiratorio, per vasocostrizione polmonare si ha ipossiemia.
  • Sistema immunitario si osserva una diminuzione della risposta immunitaria e perciò un rischio infettivo maggiore.
  • Alterazione del processo coagulativo dato da una diminuzione della funzionalità piastrinica.
  • Modificazioni del metabolismo, iperglicemia, alterata sintesi proteica o il metabolismo dei farmaci.

Come ristabilire la normotermia

Qualsiasi metodo di riscaldamento, deve essere preceduto da una accurata misurazione della temperatura; la temperatura da monitorare è quella centrale, cioè quella del centro termoregolatore posto a livello ipotalamico.

Essa può essere misurata in arteria polmonare, nell’esofago distale, a livello naso-faringeo o a livello della membrana timpanica.

 

Metodi di riscaldamento

Secondo le linee guida per il Trattamento dell’Ipotermia del National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) del 2008, i metodi per ripristinare la normotermia sono:

 

  • fase pre-operatoria:

“isolamento passivo”, ossia l’utilizzo di coperte scaldate di cotone, calzini o copricapo in modo da ridurre l’esposizione cutanea alle basse temperature ambientali, mentre per i pazienti già ipotermici nella fase pre-operatoria si utilizzano misure di riscaldamento attivo, ossia sistemi di riscaldamento a convezione ad aria forzata (air forced warming).

 

Cos’è l’air forced warming

E’ un metodo di riscaldamento attivo. L’aria riscaldata circola dall’unità riscaldante attraverso un’unica coperta ed esistono modelli per il riscaldamento di tutto il corpo o solamente per una parte di esso o specifici per tipo di sito chirurgico.

 

Altri metodi di riscaldamento

 

HOT LINE FLUID WARMER

È un sistema di riscaldamento

per via endovenosa.

È composto da:

-serbatoio

-circuito infusionale

 

MATERASSINO AD ACQUA RISCALDANTE ANTIDECUBITO

E’ composto da un apposito gel con funzione antidecubito all’interno del quale circola acqua calda.

 

COPERTA TERMOATTIVA

E’ composta da una coperta con delle tasche all’interno delle quali sono collocati dei patch che si attivano attraverso un processo di ossidazione, producendo così calore.

 

Fase post-operatoria la temperatura del paziente dovrebbe essere misurata e documentata contemporaneamente agli altri parametri vitali al momento dell’ammissione nella stanza di risveglio e poi ogni 15 minuti:

 

  • se la TC è minore a 36°C, il paziente dovrebbe essere riscaldato attivamente (es. riscaldatore di liquidi, termocoperta) rivalutando il benessere termico ogni 30 minuti, oppure ogni volta che compare un cambiamento clinico significativo fino al raggiungimento di un buon livello di comfort termico.

 

Da

Causes of hypothermia and the use

of patient-rewarming techniques

Ray Higginson, Senior Lecturer in Critical Care Physiology, University of South Wales,

 

ph credit: dal web