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Sì al risarcimento da usura psico -fisica solo in caso di soppressione del giorno di riposo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 09/05/2024 vai ai commenti

La SentenzaLeggi e sentenzeProfessione e lavoro

Il danno da usura psico fisica va risarcito al dipendente solo in caso di soppressione del giorno di riposo settimanale. È quanto ribadito dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza 12 aprile 2024, n. 9959.

La vicenda riguarda la richiesta dei dipendenti di risarcimento del danno da usura psicofisica conseguente all’aver prestato servizio nel settimo giorno consecutivo oltre l’ordinario orario di lavoro.

Per la Cassazione la richiesta è infondata. La Corte ribadisce che il diritto al riposo settimanale non deve necessariamente coincidere con il settimo giorno consecutivo, confutando l'argomento dei ricorrenti che tale mancato rispetto è sufficiente per causare un danno psico-fisico risarcibile senza bisogno di prove specifiche. Le sentenze citate (Cass. n. 41891/2021, Cass. n. 41273/2021) supportano questa interpretazione.

Viene fatto riferimento a casi (Cass. n. 24563/2016 e Cass. n. 24180/2013) in cui il danno psicofisico è stato riconosciuto quando la prestazione lavorativa nel settimo giorno consecutivo aveva comportato la totale soppressione del riposo settimanale, almeno in alcune settimane.

La Corte territoriale, seguendo questo orientamento e sulla base di fatti accertati, ha riconosciuto la corretta applicazione della maggiorazione prevista e ha respinto la possibilità di un ulteriore compenso cumulativo per il lavoro in giorni festivi, dato che tale lavoro era avvenuto secondo i turni programmati e senza eccedenze settimanali. Pertanto, il ricorso dei lavoratori è stato rigettato.