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Lazio: See&Treat e reparti a gestione infermieristica, SMI accusa inefficienze e sprechi

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 30/03/2015 vai ai commenti

Competenze Avanzate - Le prese di posizione

di Chiara D'Angelo

 

Il decollo dei reparti a gestione infermieristica nelle strutture ospedaliere del Lazio, operativi dal 2014, vede la SMI opporsi alla loro esistenza, denunciandone la ridondanza e la scarsa efficienza, secondo quanto scrive Cristina Patrizi, vice-presidente SMI Lazio, riferendosi alla struttura del Santa Caterina della Rosa a Roma.

Secondo la rappresentante dei Medici i reparti a gestione infermieristica costituiscono dei costosi doppioni di servizi già presenti che nulla aggiungono alla efficienza del sistema ma, anzi, ne aggravano ingiustificatamente i costi, mentre il livello dei servizi erogati non è adeguato e accettabile (Clicca).

Una posizione che richiama il ricorso opposto dalla CIMO contro la decisione della Giunta Regionale del Lazio di istituire queste strutture e sul quale, qualche settimana fa, il TAR del Lazio si è espresso con una sentenza di rigetto (Clicca) ritenendo invece legittima la delibera di Zingaretti e del suo team (Clicca) di governo regionale e consentendo di attivare queste realtà anche all’Umberto I (Clicca) e al Pertini (Clicca).

Pare evidente che anche questa iniziativa, stavolta a firma di Patrizi, giace nell’alveo della resistenza al cambiamento e alla ridefinizione delle autonomie professionali in sanità, facendo perfettamente il paio con quanto scritto nei giorni scorsi da Cassi, presidente proprio di CIMO e portavoce di APM, riguardo al disegno di legge sull’atto medico e sulla onnipresenza e responsabilità della figura medica su qualsiasi attività che abbia a che fare con la salute del cittadino.